Luigi Di Maio ad Avellino per il Si al referendum e Ciarambino presidente

Voteremo Si al referendum sul taglio dei Parlamentari. Poi, taglieremo lo stipendio a tutti. Valeria Ciarambino vera alternativa alla vecchia politica di De Luca e Caldoro.

Luigi Di Maio ad Avellino per il Si al referendum e Ciarambino presidente

Al cospetto di un discreto pubblico presente nel salotto buono di Avellino (Corso Vitt. Emanuele), complice anche la calura estiva, gli alfieri del Movimento 5 Stelle hanno lanciato il loro messaggio alla citta’ di Avellino riguardo l’imminente consultazione elettorale. Presente l’intera rosa dei candidati (Maura Sarno, Bochicchio, Generoso Testa, Maria Pallini e la capolista Valeria Ciarambino), l’onorevole Gubitosa ed il sottosegretario Carlo Sibilia hanno fatto da preambolo al leader di fatto del Movimento Luigi Di Maio, ministro degli Esteri in carica, giunto poco dopo da Ariano Irpino, importante piazza irpina, ove si terranno anche le elezioni amministrative.

Il ministro ha introdotto il tema del referendum sul taglio dei parlamentari, di cui il M5S sono i piu’ convinti assertori. Egli ha detto: «Iniziamo a tagliare 345 parlamentari e a risparmiare 300mila euro al giorno, votando sì al referendum di domenica e lunedì. Poi da martedì lavoreremo per tagliare gli stipendi di tutti i deputati, cosa che noi del Movimento cinque stelle facciamo da otto anni» dice Di Maio. Un sì che, questa la tesi del leader dei Cinque Stelle, è dovuto dai numeri: «l’Italia ha quasi mille parlamentari su 60 milioni di abitanti. La Francia su 66 milioni di persone ha 530 parlamentari, la Germania 700 su 82 milioni di abitanti. Siamo il Paese dell’Occidente con il più alto numero di parlamentari dell’occidente. O risolviamo questa questione, o un domani i  nostri figli ce ne chiederanno il conto».

Votare Si al referendum per il taglio dei Parlamentari, significa togliere poltrone a chi non merita di rappresentare i cittadini.

Luigi Di Maio ha spiegato l’iter che ha condotto al referendum, che a suo dire era evitabile: «il taglio dei parlamentari era nei programmi di tutti negli ultimi 30 anni, solo che nessuno lo ha mai fatto veramente. Non c’era bisogno di fare il referendum per chiedere agli italiani cosa ne pensassero ma, dopo aver votato la legge quattro volte in Parlamento, 70 senatori quando hanno capito che facevamo sul serio, hanno chiesto il referendum. Per il NO si spendono tre tipologie di parlamentari: quelli che si sono fatti eleggere con una forza politica e in due anni e mezzo hanno cambiato tre partiti, pure qualche vostro conterraneo lo ha fatto per avere stipendio pieno. Poi ci sono i paracadutati, quelli che si vanno a candidare in un collegio dove non li conoscono perché, proprio per questo, sperano di essere votati. Ed infine quelli che a parole hanno sempre detto che bisognava tagliare i privilegi, e poi si sono presi soldi e vitalizi. E questi parlano di un problema di rappresentatività? Gli stessi che per anni hanno tagliato fondi a sanità, welfare, trasporti senza mai porsi un problema di democrazia, oggi votano no. Il vero problema è che tagliamo le loro poltrone. Votare SI produrrà anche un altro effetto: posso dire che avere mille parlamentari fa scrivere male le leggi. Ognuno deve infilarci una postilla, una marchetta. Pongono la questione della rappresentatività, ma è una scusa: con il taglio agli stipendi non rischia la democrazia, ma quei signori che stanno perdendo 345 vitalizi, 345 stipendi, 345 privilegi».

Infine ha promosso la candidatura della Ciarambino a presidente votando il Movimento 5 Stelle, «lei è l’unica alternativa alla vecchia politica. In Campania viviamo un continuo déjà vu, Caldoro e De Luca candidati a vita. Bisogna cambiare schema e per farlo bisogna votare Valeria Ciarambino».  Ragioni politiche ma non solo, secondo il Ministro Di Maio: «il 2020 doveva essere l’anno della ripartenza, ed è arrivata la pandemia. Siamo il primo Paese per fondi che arriveranno grazie al Recovery Fund. Ma è un bottino su cui tutti vogliono metterci le mani. Le regioni, le province e altri enti attuatori avranno voce in capitolo. Se avete la fortuna adesso di poter decidere chi vi governerà per i prossimi cinque anni, sceglietelo bene perché decideranno anche sui 209 miliardi che arriveranno dall’Europa. Di  Valeria ci si può fidare, con lei la Campania avrebbe una presidenza integerrima. La possibilità di poter cambiare veramente».

Elezioni regionali 2020: Valeria Ciarambino, partita ancora aperta: I sondaggi lasciano il tempo che trovano.

Nel suo intervento la candidata presidente Valeria Ciarambino ha detto che la partita per lei e’ ancora aperta, nonostante le non beneauguranti previsioni: «Saranno i cittadini e non i sondaggisti a decidere chi deve governare questa regione. Fa venire i brividi vedere oggi proporsi come il nuovo e il futuro, chi ha continuato per anni a spadroneggiare nei nostri territori; i cittadini scelgano un riscatto vero, servizi all’altezza di altri territori di Italia, soprattutto in province come l’Irpinia dove la sanità è stata smantellata. Mi batterò in particolare per l’ospedale di Solofra, che è stato trasformato in un guscio vuoto perchè il vero obiettivo di De Luca è chiuderlo. Siamo pronti ad affrontare anche la sfida del turismo dei borghi e dei parchi nazionali. Lavoreremo per fare in modo che i nostri giovani non debbano andarsene dalla Campania».