Un’inchiesta sul mondo dell’autotrasporto. Un po’ di giorni su un camion in giro per l’Italia: capire i problemi che questa categoria vive quotidianamente non e’ affatto facile. Non lo e’ nemmeno cercare di raccontarlo. Per comprenderli dettagliatamente si dovrebbe viverli, non solo per una sola settimana. Leggere negli occhi degli autotrasportatori fatica e stanchezza ma anche dignità da riconquistare e tenacia. Non mollare e’ parola d’ordine, lottare per un futuro diverso e’ un obiettivo da raggiungere. Lottare per vedersi riconoscere quelli che dovrebbero essere dei semplici diritti. Per ora sembrano esserci solo doveri. Lavoro sottopagato, come ci spiega Angelo, autista partenopeo. Pochi controlli e tanti problemi, come ci racconta Sergio, autotrasportatore di Latina. Illegalità diffusa e contrabbando di gasolio, come dichiara Angelo, autotrasportatore barese. Un sistema di formazione da rivedere, come ci delinea Mauro, formatore professionale e titolare di un’ autoscuola. Tanti problemi, ma anche tante soluzioni prospettate. Soluzioni per un riscatto sociale di una categoria che fa muovere l’economia italiana ed europea. L’85% delle merci in Italia ed Europa si muovono su gomme. La domanda allora sorge spontanea: se tutti si fermassero? In questi giorni su un camion ho compreso tanto: essere sorpassati da un’automobile non e’ snervante. Quello che fa rabbia e’ farsi sorpassare e attraversare dalla dignità, dal tempo perduto, dai sentimenti, dal sistema che non funziona. Tutto questo fa rabbia. Ma bisogna osare, bisogna pigiare il piede sull’acceleratore. Bisogna svoltare. Perché la dignità, il tempo, i sentimenti non si possono perdere di vista. Mai.

#gommescomode

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