Basta spreco alimentare, con la Family bag porti a casa gli avanzi del ristorante

La Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare giunge oggi al suo terzo anno. Un iniziativa istituita il 5 febbraio del 2013 dal Ministero dell’Ambiente  per uno scopo ben preciso : riflettere sugli enormi sprechi alimentari quotidiani.  Forse non tutti sanno che in un  anno sull’intero pianeta  si sperpera cibo per 1000 miliardi di dollari, mentre oltre 900 milioni di persone soprattutto nei paesi poveri, muoiono di fame. Un vero paradosso. Anche l’Italia non scherza in merito di sperperi di cibo domestico, si contano complessivamente circa 8,4 miliardi di Euro all’anno, la media di 650 grammi di cibo  a famiglia per un costo complessivo di 6,7 euro a settimana. L’obiettivo posto dall’iniziativa italiana, Sprecozero, è quello di cercare di recuperare almeno 1 milione di tonnellate di cibo.In Francia, a seguito dell’ approvazione da parte del parlamento di alcune misure contro lo sperpero del cibo , è stato istituito  l’obbligo per i supermercati con una superficie superiore ai 400 metri quadrati di devolvere in beneficenza alimenti invenduti, mentre i grandi ristoranti consegnano ai propri clienti un contenitore nel quale è possibile riporre il cibo avanzato da poter portare a casa. Prendendo spunto dai cugini d’oltralpe, il Ministero dell’Ambiente da il via in occasione di questa particolare ricorrenza, la prima fase del progetto Family Bag, ovvero una borsa nella quale poter collocare e trasportare i pasti non terminati al ristorante. Un progetto importante, che mira a sensibilizzare e ad educare le persone, lo spreco alimentare oltre ad essere un atteggiamento insopportabile risulta dannoso all’ambiente.

Sprechi alimentarie costi –  Lo scopo è contribuire al contenimento dei costi ambientali associati allo spreco alimentare, il consumo di 250 mila miliardi di litri d’acqua nell’utilizzo di 1,4 miliardi di ettari di terra coltivabile e nell’emissione in atmosfera di 3,3 miliardi di tonnellate di CO2 ogni anno, dati sono riportati dalla Fao. Il sottosegretario al Ministero dell’Ambiente afferma: “La Family Bag rappresenta l’upgrade delle doggy bag, affrancando attraverso contenitori di design questo concetto dal ghetto del nostro immaginario e dal pudore di richiederlo a fine pasto. Non sprecare deve essere il nuovo stile di vita, e richiedere una Family Bag significa comportarsi in maniera virtuosa. Family Bag prende spunto dall’esperienza di Expo Milano 2015 e dall’enciclica “Laudato Si’” di Papa Francesco”. Family bag è dunque il progetto pilota promosso dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con Unioncamere Veneto e il Sistema Conai-Consorzi di Filiera. Per questa prima fase sono già stati indicati 100 ristoranti cui il Sistema Conai-Consorzi di Filiera ha recapitato le Family Bag. il progetto che parte in Veneto sarà gradualmente esteso ad altri territori e regioni italiane.

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