Finisce nel peggiore dei modi la vicenda Alex Schwazer, il tribunale arbitrale dello sport ha messo fine in modo definitivo alla carriera del 32enne campione Olimpico di marcia (oro nella 50km di Pechino 2008). Al marciatore Trentino è stata inflitta una seconda squalifica per doping della durata di ben 8 anni. Accolta quindi la richiesta della Iaaf, l’organo ufficiale della federazione internazionale di atletica leggera. Si spengono dunque cosi le speranze di Alex di prendere parte alla sua seconda ed ultima olimpiadi, dopo aver ottenuto la qualificazione per Rio 2016, vincendo la 50km ai mondiali di marcia di Roma.
Oro Olimpico nel 2008, positivo a londra 2012
Un giovane Alex Schwazer, mostra rapidamente al mondo il suo talento nella marcia. Ai mondiali di Osaka 2007 arriva terzo solo per aver sbagliato tattica, tuttavia promette di vincere la medaglia agli imminenti Giochi Olimpici di Pechino 2008. Sono in pochi a crederci, ma Alex, con un tempo record di 3h37’09 porta a casa la medaglia d’oro. Arrivano le Olimpiadi di Londra 2012, su Alex ricadono le speranze di una nuova medaglia d’oro nell’atletica. Medaglia che non arriverà mai, il marciatore viene trovato positivo alla eritropoietina in un controllo a sorpresa e viene dunque prima sospeso dai giochi e successivamente squalificato per tre anni. In una drammatica conferenza stampa, ripresa da tutte le televisioni del mondo l’altoatesino tra un fiume di lacrime ammette le sue responsabilità. Vittima della vicenda anche la sua ex fidanzata Carolina Kostner, campionessa di pattinaggio artistico, accusata di aver protetto il fidanzato al fine di eludere uno dei controlli.Per la campionessa del ghiaccio arriverà una squalifica di 16 mesi.
Ritorno alle gare, qualificazione per Rio 2016. Nuova accusa di doping
La riabilitazione di Alex Schwazer si completa il 29 aprile del 2016, quando termina la sua squalifica. Il solo obbiettivo del marciatore e riprendersi le olimpiadi, l’8 maggio vince la 50km dei mondiali a squadre di Roma ed approda alla finale di Rio 2016. Il 21 giugno 2016 viene rivelata la notizia della presunta positività di una controanalisi anti-doping su un campione di urine prelevato il 1º gennaio 2016 e che in un primo momento risultava negativo: il successivo test compiuto sulla stessa provetta dopo la qualificazione ai Giochi olimpici di Rio avrebbe trovato la presenza di testosterone esogeno. Nella conferenza stampa convocata lo stesso giorno, l’atleta ed il suo staff hanno respinto le nuove accuse di doping definendole “false e mostruose” ed annunciato una denuncia contro ignoti.L’8 luglio 2016 la IAAF ha sospeso con effetto immediato in via cautelare il marciatore azzurro, dopo che anche le controanalisi del campione di urine, prelevato il 1º gennaio 2016, hanno dato esito positivo al doping. Il legale di Schwazer annuncia che farà ricorso. L’indignazione corre sul web, tutti gridano al complotto contro Alex, il popolo di facebook questa volta si schiera a favore del marciatore, troppe anomalie sarebbero emerse sulla vicenda.
La sentenza e la fine del sogno Rio 2016
Alex Schwazer, è convinto della sua innocenza, cosi sicuro che nonostante l’esclusione preventiva dai Giochi Olimpici, decide comunque di partire per Rio 2016, con la speranza e forse sicurezza che il Tas, al quale si era rivolto, respingesse le accuse di doping riabilitandolo completamente. La speranza di partecipare alle Olimpiadi è tanta, Alex è preparato per giocarsi due medaglie nella 20km e nella 50km. L’ 8 agosto 2016, una brusca udienza del Tas, durata oltre 8 ore, non lascia presagire nulla di buono. Pochi giorni dopo infatti, arriva la sentenza amarissima. Alex Schwazer squalificato per 8 anni e addio al sogno Olimpiadi.