Sconfiggere il Cancro con Batteri sintetici: kamikaze contro cellule malate

Il Cancro resta una delle peggiori patologie conosciute dall’uomo, nonostante nel corso degli anni la medicina sia riuscita a fare molto per frenarlo ancora non esiste una cura per debellare le forme più gravi. Ogni giorno in Italia si ammalano circa 1.000 persone di Tumore. Nel nostro Paese si stimano circa 363.000 nuove diagnosi di tumore,escludendo tuttavia i tumori della pelle difficili da diagnosticare, circa 194.400 (54%) fra gli uomini e circa 168.900 (46%) fra le donne. A differenza di soli 15 anni fa, oggi, si riesce a vivere dignitosamente anche presentando un tumore terminale, anche in questi casi le prospettive di vita sono passate da pochi mesi ad alcuni anni, in effetti ancora poco, ma rappresenta comunque un successo enorme.Tumori alla prostata, al seno, grazie alla ricerca medica non fanno più paura, si può guarire soprattutto se si riesce a prevenire il male. Ricercatori di tutto il mondo si dedicano quotidianamente nel cercare soluzioni al problema, tuttavia una grossa mano può arrivare direttamente dalle persone, come? Con la prevenzione, la prima soluzione alle patologie tumorali è proprio prevenire la malattia, con uno stile di vita sano e l’eliminazione di vizi stupidi e dannosi come alcol e soprattutto fumo.

Batteri colpiscono solo la malattia

Il concetto individuato dai ricercatori è piuttosto geniale quanto complicato, attaccare le cellule tumorali attraverso dei batteri geneticamente modificati. Gli scienziati li hanno chiamati Batteri kamikaze, il loro compito è decisamente delicato, vengono trasportati dal sangue, successivamente devono individuare le cellule malate al fine di eliminarle, non solo, una volta completata la missione per non creare ulteriori problemi all’organismo i batteri kamikaze si autodistruggono. La nuova flotta anti-tumore sono in realtà dei batteri sintetici creati dai ricercatori dell’Università della California (Mit) e sono il frutto di uno studio pubblicato sulla rivista Nature. Al momento la ricerca è stata condotta solo sui roditori, per arrivare all’uomo la strada è ancora lunga, tuttavia i risultati emersi sono innegabili ed un importante passo avanti nella lotta al tumore è stato compiuto.

 

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