Un’attesa lunga. Molto più dei 7 mesi di regolar season, o dei 5 anni dall’ultima apparizione play off. Le sconfitte, come le cose brutte, hanno il potere di dilatare il tempo e di trasformare gli attimi in minuti e gli anni in secoli. Le ultime, pessime, stagioni hanno lasciato cicatrici profonde nella mente del tifoso della Scandone che potevano essere rimarginate solo attraverso una stagione come quella appena vissuta e chiusa al terzo posto. Ed ecco che, magicamente, quel tempo che fino a 4 mesi fa era un macigno, in un attimo si trasforma in una piuma che vola via sospinta dall’entusiasmo di un popolo che vuole continuare a sognare. Il PalaDelMauro forse non sarà esaurito, ma sarà comunque stracolmo di entusiasmo per aiutare chi è sul parquet a raggiungere qualcosa che va ben oltre il mero concetto di sogno.
Domani inizia quella che coach Sacripanti ha definito una guerra: una definizione forse scontata ma altrettanto veritiera perché arriva in fondo solo chi ha la voglia e la forza di andare oltre i propri limiti. Si inizia con Pistoia, l’avversario che i lupi volevano e che hanno saputo scegliersi. I toscani, guidati da coach Esposito sono stati la sorpresa del girone di andata, chiuso al quarto posto e che gli ha permesso di accumulare quel tesoretto che è servito a raggiungere la post season nonostante una seconda parte non all’altezza, anche perché condizionata da troppi infortuni.
Il roster della Giorgio Tesi è, senza dubbio, il più corto tra le 8 ancora in lizza, ma capitan Filloy e compagi sono sempre riusciti a cacciar fuori risorse inaspettate, diventando spesso un pericolo, senza comunque mai riuscire a superare il primo turno. Partire con una vittoria sarebbe fondamentale ma, in generale, i biancoverdi hanno tutte le carte in regola per far durare questa serie il minor numero di partite possibili, per risparmiare energie in vista di una semifinale (contro Reggio Emilia o Sassari) che sarà, come logico, molto più complessa.
Tutti gli occhi saranno puntati su James Nunnally che, prima della partita, riceverà il premio di miglior giocatore dell’anno (il secondo in maglia biancoverde dopo Omar Thomas) e sui suoi compagni: una squadra in missione che è già nella storia di questa società.