La lotta all’inquinamento è entrata nelle agende di tutti i governi nazionali. Accordi, misure preventive e gesti simbolici che però, è giusto dirlo, non stanno dando i risultati sperati. Come tutti ormai sapranno, la Cina è uno dei paesi più inquinati al mondo ma un progetto, tutto italiano, potrebbe aiutare a limitare il problema almeno nella provincia dello Guangxi.
Vi ricordate il bosco verticale di Milano e quello realizzato con i cedri in Svizzera? Hanno tutti un filo conduttore, il progettista. In tutte queste opere, la creatività si sposa con la biodiversità particolarmente utile e da sostenere anche in ambiente urbano. Il progetto è opera, come dicevamo, di un italiano, il noto architetto Stefano Boeri.
Dopo l’europa, la mente italiana sbarca in Cina, dove sono iniziati i lavori della Liuzhou Forest City. Su un’area di circa 175 ettari lungo il fiume Liujiang sarà costruita una vera e propria città foresta. La completa realizzazione è prevista entro il 2020.
Ma quanti avranno potranno avere la fortuna di abitare nella città foresta di Liuzhou? Sembra che quest’ultima possa ospitare 30mila persone. Si tratterà di un insediamento urbano attento all’ambiente ma anche ricco di tutti i servizi utili e comodo per chi sceglierà di abitarvi. All’interno del complesso infatti si troveranno non solo case ma anche scuole, uffici, alberghi, un ospedale e altri servizi.
Tutti gli edifici saranno ricoperti da piante e alberi,si parla di 40mila alberi e circa 1 milione di piante di oltre 100 specie differenti. Si riuscirà poi, grazie alla fitta presenza di vegetazione, non solo a migliorare la qualità dell’aria ma anche a ridurre la temperatura media e fare una barriera contro i rumori. Si favorirà inoltre un habitat adatto agli animali tipici della zona.
Il progetto prevede anche di collegare il nuovo spazio verde alla vera e propria città con una linea ferroviaria veloce elettrica. I vantaggi in termini ambientali della nuova città-foresta sono molto rilevanti: sarà infatti in grado di assorbire ogni anno circa 10mila tonnellate di CO2, 57 tonnellate di polveri sottili e produrrà anche molto ossigeno (circa 900 tonnellate).
Altra chicca? La città foresta sarà poi autosufficiente a livello energetico, si servirà infatti di pannelli solari sui tetti e della geotermia per produrre energia e per il condizionamento degli edifici.