Domani 2 Febbraio, la Candelora, è il giorno de LA JUTA A MONTEVERGINE, in questa giornata si compie anche uno degli eventi più suggestivi e caratteristici della tradizione campana “la juta dei femminielli a Montevergine”. Il Santuario, in epoca romana tempio dedicato alla dea Cibele, affonda le sue radici nella storia di un giovane pellegrino, Guglielmo da Vercelli, che incantato dalla bellezza del monte, lo scelse come sua dimora. L’apparizione di Gesù lo incoraggiò a costruire un santuario in onore della Vergine Maria. Il primo nucleo eretto nel 1124 nel corso dei secoli si è trasformato fino ad assumere l’attuale conformazione: la nuova e l’antica Basilica, il monastero, la foresteria, il campanile e la cripta. Il complesso è ricco di opere degne di nota come il baldacchino bizantino del XII secolo, il monumento quattrocentesco a Caterina Filangieri e l’altare di pietre dure, ma anche migliaia di ex voto simbolo della profonda devozione nei confronti della Madonna dalla pelle bruna.
Accanto ai pellegrinaggi che si svolgono lungo tutto l’arco dell’anno un appuntamento molto particolare anima il santuario: La Candelora appunto, la festa in onore della Madonna di Montevergine. Un’armonica commistione di sacro e profano che unisce le origini pagane del luogo con la sua forte vocazione cristiana. Ogni anno, il 2 febbraio, l’ascesa verso il santuario esplode di canti, balli e travestimenti al suono di nacchere e tammorre. Protagonisti della festa i femminielli devoti alla Mamma Schiavona che nel 1200, si narra, salvò una coppia di giovani omosessuali cacciati dalla città e incatenati sul monte. Durante la festa degustazioni di prodotti tipici della zona.
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