Si festeggia la Giornata della Terra, ma da Avellino arrivano dolenti note

Mentre la restrizione forzata a causa del Coronavirus fa registrare un po’ dovunque la riduzione dell’inquinamento e quindi una migliore qualità dell’aria, non e’ cosi’ per Avellino che e’ giunta al 36simo sforamento stagionale ed e’ da catalogare come “citta’ fuorilegge”. Pertanto il sindaco Festa ha emanato un’ordinanza che prevede il divieto dell’abbruciamento dei residui vegetali nei campi fino al 31 maggio; ai contravventori sara’ comminata un’ammenda che va dai 250 ai 500 euro. Ma bastera’?

In questi giorni nel mondo ricorre il 50esimo anniversario della Giornata della Terra, l’Onu ha indetto festeggiamenti, anche se in modo virtuale, in cui sono coinvolti miliardi di abitanti del Pianeta. E l’Italia apre le celebrazioni mondiali dedicandole a Papa Francesco nel quinto anniversario della sua enciclica Laudato Si. Il tema centrale della giornata e’ il riscaldamento globale , il problema ambientale piu’ grande dell’umanita’, passato in seconda linea solo per l’emergenza del Coronavirus. In questi giorni di reclusione forzata abbiamo recuperato il silenzio, la lentezza e i suoni della Natura che intanto si e’ riappropriata dei propri spazi.

Abbiamo riscoperto il valore delle cose semplici, come quella di consumare pasti fatti in casa nell’intimita’ della famiglia, nello stesso tempo abbiamo rispettato i valori della pace e della solidarieta’, dando ad esempio maggiore attenzione alla raccolta differenziata dei rifiuti: Condotte virtuose che dobbiamo riprometterci di ripetere in futuro senza tornare alle vecchie superficiali abitudini, come ad esempio l’uso eccessivo della plastica e l’abbandono dei rifiiuti nei posti sbagliati, trascurando il problema del riciclo. Riconvertirci al rispetto della natura e’ oggi, oltre che un valore etico, una necessita’. Gli imperativi sono:proteggere l’ambiente ovunque, come fosse il giardino della nostra casa; evitare di cementificare altre zone preferendo la ristrutturazione dell’esistente; favorire un sistema di mobilita’ sostenibile lasciando l’auto in garage il piu’ possibile, utilizzando  nei percorsi urbani mezzi con mezzi elettrici o le classiche bici. Mettere al bando i Pfas, composti chimici usati nell’industria (per la concia delle pelli, la produzione di carte alimentari o le schiume antincendio) e dei fertilizzanti in agricoltura.

Avellino caso anomalo di inquinamento

Per tornare al nostro Capoluogo Irpino, l’allarme e’ ora al livello di guardia: bisogna agire; e l’azione deve andare oltre l’ordinanza di roghi in campagna. Com’e’possibile che  il traffico ridotto quasi a zero e il fermo delle attivita’ industriali i valori siano piu’ alti di quelli delle metropoli attive? Sui pessimi risultati hanno certamente influito la conformazione del territorio ed il clima mite degli scorsi mesi. La citta’ e la contigua zona di Pianodardine costituiscono una conca protetta delle montagne circostanti che favoriscono il ristagno e la scarsa ventilazione che, in tal modo staziona e non circola. Il secondo motivo pio’ essere costituito dalla vetusta’ dei sistemi di riscaldamento dlle abitazioni (vecchie caldaie, stufe a pallets) e del parco dei mezzi circolanti, a partire dagli autobus dell’Air che non sono di ultima generazione. Ma se negli ultimi tempi (e fino alla fine di marzo) l’emissione di ossido di azoto (N0 e N02) e’ diminuita per la scarsa circolazione delle auto, la permanenza delle persone nelle abitazioni civili ha fatto aumentare il tasso di inquinamnato per un maggiore utilizzo delle caldaie (PM10).

Una task Force per Avellino

Pertanto data la criticita’della situazione, adetta di Franco Mazza, presidente dell’associazione Salviamo la Valle del Sabato, e’ necessario costituire un Comitato composto di professionalita’con comptenze scientifiche, metereologi, docenti e istituzioni che ricerchino le vere cause dell’anomalia. Quella dei roghi agricoli puo’ essere una componente, ma le cause vanno studiate a fondo per evitare garvi problemi di salute agli avellinesi, anche alla luce della triste realta’ del Covid 19 che aumenta la sua virulenza in situazioni di inquinamento ambientale.

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