Quattro volte venti, fanno esattamente ottanta. O allo stesso modo due volte quaranta, la somma fa ancora ottanta, proprio come gli anni che compie Silvio Berlusconi. 80 anni non sono pochi, ma per uno come Silvio non sono nemmeno tanti. Ho sempre pensato fosse facile essere Berlusconi: l’affetto di milioni di persone, l’affetto dei cinque figli, centinaia di milioni di euro di profitti annui, oltre cento milioni di voti attenuti in venti anni di politica, successi sportivi ed imprenditoriali fantastici.
E invece no, non e’ così facile. Non e’ facile per chi creato oltre 60.000 posti di lavoro, per chi ha scoperto talenti sportivi e televisivi; non e’ facile per chi ha creato un colosso televisivo che ha avuto successo nazionale ed internazionale. Non e’ facile per chi ha creato il più grande partito politico nella storia della Seconda Repubblica, non e’ facile per chi ha portato per la prima volta le destre al governo. Non e’ facile perché siamo in Italia. Perché in Italia se ti candidi, crei una coalizione in due mesi e batti democraticamente la gioiosa macchina da guerra comunista di Achille Occhetto, vincendo anche le elezioni e divenendo Presidente del Consiglio, nel giro di pochi mesi ti arriva un avviso di garanzia.
Avviso di garanzia sospetto, la cui faziosità sarà dimostrata con l’assoluzione completa. In Italia non e’ facile perché se affermi che magistratura democratica e’ una corrente della Magistratura Italiana, e che persegue fini politici, sei un nemico da abbattere. Non e’ facile perché la magistratura anche quando sbaglia non paga. Non e’ facile perché alcuni processi costruiti ad hoc e celebrati anticipatamente su alcuni quotidiani, equivalgono a condanna mediatica certa. Non e’ facile perché non essere d’accordo con questa Europa ed essere al culmine della popolarità può essere pericoloso per altri Paesi.
Non e’ facile perché i rapporti con il Presidente russo Putin non sono graditi. Non e’ facile perché mantenere i rapporti con il libico Gheddafi per arginare l’immigrazione clandestina, non e’ democratico. Non e’ facile perché la più ampia maggioranza parlamentare della Seconda Repubblica deve essere spazzata via con un colpo di Stato. Non e’ facile perché in Italia si succedono, da ormai cinque anni, tre Presidenti del Consiglio non eletti dal popolo. Non e’ facile perché l’ultimo Presidente del Consiglio eletto dagli italiani si chiama proprio Silvio Berlusconi. Non e’ facile perché l’imprenditore in Italia e’ divenuto un nemico da abbattere e non un amico dello Stato. Non e’ facile, perché la Legge Severino e’ applicata ad una sola persona. Non e’ facile perché in Italia ti vorrebbero ‘’smacchiare’’. Essere Berlusconi ed essere berlusconiano non e’ facile, ma, nonostante tutto, e’ semplicemente fantastico. Auguri, Presidente.