Le recenti Elezioni Amministrative, che hanno coinvolto oltre 1000 Comuni italiani, hanno avuto, come prevedibile del resto, un forte impatto nazionale. Tutti i grandi leader dei maggiori partiti hanno commentato i risultati della tornata elettorale.
Ad una prima analisi, si noterebbe un calo netto in termini di consensi da parte del M5s, forza politica che era fortemente in ascesa in tutte le recenti competizioni elettorali. Basti pensare alle Elezioni Amministrative dello scorso anno, quando Virginia Raggi e Chiara Appendino, conquistarono rispettivamente la fascia tricolore di Roma e Torino.
Così come, sempre guardando i numeri venuti fuori dalla recente competizione elettorale, ci sarebbe una crescita rispetto al recente passato, della coalizione di centrodestra, che in verità mostra i muscoli solo quando le tre forze politiche che la compongono, e quindi Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia, viaggiano compatte. La forza di tale area politica infatti, così come del resto e’ stato sempre nel corso dell’ultimo ventennio, e’ proprio l’unita’. Stabilità sostanziale invece per l’altra coalizione, quella di centrosinistra, che ha come traino principale quel Partito Democratico, che a primo impatto non sembrerebbe lacerato dalla recente scissione dell’ala sinistra del partito.
Sull’aggregazione di centrosinistra in verità il discorso sarebbe molto più ampio: gli alleati del Pd infatti, non sembrano essere sempre gli stessi. In alcuni Comuni al fianco del Partito Democratico, troviamo l’Udc, in altri ancora il Movimento Cittadini per l’Italia, creato dall’ex viceministro dell’Economia, Enrico Zanetti, dalla scissione di quella che fu Scelta Civica.
In casi specifici e isolati invece, vi sembra essere forte una impronta di sinistra, con la presenza in coalizione con il Partito Democratico, anche di Sinistra Italiana o addirittura del Partito della Rifondazione Comunista. Così come molto ambigua sembra essere la posizione di Alternativa Popolare, il nuovo partito creato poche settimane fa dal ministro degli Esteri, Angelino Alfano, che sembra non trovare una collocazione politica ben precisa. Se con il modello Liguria, tale formazione politica e’ alleata al centrodestra di Salvini e Berlusconi, al contrario in diverse realtà del Sud Italia, gli alfaniani sembrano aver scelto il matrimonio politico con il Partito Democratico di Renzi.
Chi corre da solo, senza apparentamenti o coalizioni, e’ ovviamente il M5s. I grillini sembrano aver pagato, in un appuntamento molto difficile come quello del voto amministrativo, la poca radicalizzazione territoriale. E’ evidente che in occasione del voto comunale si premiano le persone più che i simboli. E’ sembrato, troppo spesso, che il solo voto di opinione, comunque forte per il M5s, non potesse bastare a portare i grillini al ballottaggio in nessuna della grandi città chiamate al rinnovo del Consiglio Comunale.
In tutte le grandi città, ad eccezione di Asti, dove tra l’altro il movimento di Beppe Grillo arriva al ballottaggio per soli 50 voti di scarto rispetto alla coalizione di centrosinistra, i pentastellati non vedranno il loro simbolo sulla scheda elettorale in occasione del turno di ballottaggio il prossimo 25 Giugno. Questo deve far riflettere i vertici nazionali del movimento, anche perché gradualmente ciò potrebbe rappresentare un forte gap non più colmabile con il passare degli anni. In sostanza il M5S deve capire ciò che vuole fare da grande. Sarebbe errato pensare che le sconfitte riportate dai grillini, praticamente dappertutto, possano essere una chiara previsione di ciò che sarà il voto delle prossime Elezioni Politiche.
Il M5S risulta essere comunque una grande forza politica, con un grande handicap che, quasi perennemente, si ripete in occasione delle Elezioni Amministrative. Ma le Elezioni Politiche saranno altra storia. Questo lo ha ben capito anche il centrodestra, per il quale l’unità sembra essere l’unica strada percorribile, per tentare di essere quantomeno competitivi alle prossime Elezioni Politiche. Un centrodestra nel quale Forza Italia gioca ancora un ruolo da padrona, quantomeno considerata radicalizzata la presenza in tutto il territorio nazionale. Cosa che non si può dire per la Lega Nord di Matteo Salvini, che, in tale appuntamento elettorale, non ha fatto breccia in termini elettorali nel centro – sud Italia.
Così come lo ha compreso il Partito Democratico di Renzi, che farà di tutto per non perdere di vista l’alleanza con il Campo Progressista dell’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia e, in extremis, anche quella con gli scissionisti del Movimento Democratici e Progressisti di Bersani e Speranza. Anche se, proprio su questi ultimi, molti sono i dubbi soprattutto sulla consistenza elettorale, almeno prendendo come dato numerico le recenti Elezioni Amministrative. Insomma, le recenti Elezioni Amministrative hanno dato alcuni segnali importanti in vista delle Elezioni Politiche. Certo e’ che lo scenario che si presenterà in vista del rinnovo del Parlamento, non sarà certamente quello di un bipolarismo, come molti vorrebbero farci intendere.