La Scandone vince il derby, raggiunge la 14ima vittoria nelle ultime 15 partite e, soprattutto, ipoteca il terzo posto vista la sconfitta di Cremona nell’anticipo di ieri sera. Ai lupi, per chiudere dietro al duo Milano Reggio Emilia basta vincere una delle ultime due partite di regolar season (o sperare che Cremona ne perda almeno una). Missione compiuta su tutta linea, dunque, per la banda di Sacripanti ma non è stata una partita facile, come un derby deve essere. L’87-92 finale porta in calce la firma di tutto il pacchetto esterni irpino, comandato da una coppia di playmaker da leccarsi i baffi: Green e Ragland sono stati decisivi per talento individuale e capacità di leadership, trascinando i compagni verso un successo tanto sentito quanto importante. 37 punti e 7 assist in coppia ma, soprattutto, neanche una palla persa per i due “cavalli di rincorsa” dei biancoverdi che, da quando sono insieme ad Avellino hanno vinto 15 gare su 17, oltra ad aver raggiunto la finale di Coppa Italia,
Dell’Agnello prova a mischiare le carte lasciando Hunt in panchina per Slokar, con il chiaro obiettivo di tenere Cervi lontano dall’area. La pallacanestro però si gioca su due metà campo e Cervi in attacco apre con 4 punti frutto di due schicciate. La Scandone approccia la partita in modo giusto, da squadra che sa di essere più forte e più in forma: una prima accelerazione firmata Nunnally porta i lupi sul 4-13, un’altra con due triple di Leunen e un 2+1 di Acker porta al 10-22 dopo 6 minuti con Ragland e Green che gestiscono i ritmi della gara a piacimento (0 perse e 7 assist in due). Caserta però non molla e, grazie ai rimbalzi offensivi e all’ingresso di un Buva sempre distratto in difesa riesce a chiudere il quarto sul 20-26. Nunnally (13 nel primo tempo) apre la seconda frazione con una tripla, confermando la poche difficoltà dei lupi, anche contro la zona casertana. I lupi soffrono solo sotto i propri tabelloni (Hunt 5 rimbalzi offensivi che fruttano 8 dei suoi 12 punti totali all’intervallo), ma non sembrano avere nessun tipo di difficoltà a gestire la gara e ogni volta che Caserta prova a rientrare (36-41 al 18imo) i biancoverdi rialzano il ritmo e riscappano senza difficoltà (37-51 a fine primo tempo).
La ripresa si apre con la nona persa di Caserta e con Ragland che aggiorna il massimo vantaggio sul 37-52. Caserta è spalle al muro e, esattamente come nella partita di andata, con la forza della disperazione gioca un terzo quarto incredibile per applicazione e tenacia: il parziale di 24-7 per i padroni di casa, proprio come un girone fa, ribalta la gara come un calzino portando la Juve in vantaggio sul 61-58 all’ultima sirena. Ma la differenza rispetto a 15 partite fa è che, adesso, la Scandone ha le certezze e le qualità della grandissima squadra: basta un parziale di 0-10 ad inizio quarto periodo per recuperare inerzia e per dimostrare la superiorità che roster e classifica testimoniano. Caserta rientra ancora sul 70 pari con 5 minuti da giocare, ma un Ragland da 16 punti nel quarto lancia definitivamente i suoi al terzo posto in classifica.