Uno Zucchero nuovo, diverso, completo, quello che emerge dalle canzoni di Black cat, uomo e cantante più maturo, che guarda alla terra e al cielo, come spesso ha fatto anche in passato, e lo fa con un pizzico di malinconia che, complice la sua scrittura e complice il lavoro di produzione di tre giganti come Don Was, Brendan O’Brien, entrambi già in passato al suo fianco, e quel gigante di T Bone Burnett. Dieci concerti di fila all’Arena e il nuovo album di inediti per il in uscita che riportano in scena un grande della musica Italiana, Zucchero Fornaciari intende festeggiare in questo modo i suoi 35 anni di carriera impreziositi da oltre 60 milioni di dischi venduti con oltre 10 concerti all’Arena di Verona (il 16-17-18-20-21-23-24-25-27-28 settembre). Fornaciari salirà dunque a settembre,per le uniche tappe Italiane del suo tour Europeo, un evento che coinvolgerà tutta la città con eventi collaterali, tra spazio alle giovani band e tanta cultura. In primavera Zucchero pubblicherà anche il nuovo album di inediti che nei prossimi mesi terminerà a New Orleans. “In questo mondo malato di vigliaccheria – ha detto Zucchero ai recenti fatti di Parigi – volevo fermarmi a suonare per più tempo in un posto dove mi sento a casa”. Dopo Verona, unica tappa Italiana arriverà in Germania, Slovenia, Polonia, Lussemburgo, Belgio, Olanda, Inghilterra, Svizzera e Francia.Zucchero proporrà parte del suo ricco repertorio ma soprattutto i brani del nuovo disco che sta preparando a New Orleans e che dovrebbe uscire a maggio del prossimo anno.
Sul palco dell’Arena, ha spiegato il cantautore emiliano, saliranno anche ospiti italiani e stranieri: “Ovviamente, mi sarebbe piaciuto potessero esserci Luciano Pavarotti, Joe Cocker, Pino Daniele e Lucio Dalla ma purtroppo non sono più qui con noi, ma cercherò artisti che possano essere alla loro altezza”. Nomi, per adesso, non se ne fanno anche se Zucchero ha sottolineato come sia sempre difficile poter contare su colleghi italiani, che vogliono esse avvertiti per tempo “mentre gente come Sting, Eric Clapton e Bono sono sempre disponibili, anche se li chiami solo qualche giorno prima”. Poi però, quasi a voler correggerò un po’ il tiro, Zucchero ricorda di quella volta a New York “quando sul palco è salito Jovanotti e non riuscivo più a farlo scendere”.