Cancro ai polmoni: Scoperto il meccanismo che consente di bloccare lo sviluppo

Una dottoressa impegnata nello studio del dna per l'identificazione dell'eventuale presenza di malattie genetiche in un laboratorio di Roma in una foto d'archivio. ANSA / ETTORE FERRARI

Scoperto come le cellule staminali del tumore al polmone, ovvero quelle che si riproducono provocando la diffusione dello stesso, possono essere bloccate.

Tumore al polmone – arriva una buona notizia, sarebbe stato individuato il “cuore” del tumore al polmone, ovvero le cellule staminali tumorali responsabili della crescita dello stesso e soprattutto della diffusione all’interno dell’organismo (metastasi). Una scoperta fondamentale, considerato che fino ad oggi tali cellule erano spesso resistente ai farmaci.

Altro passo avanti nella complicata lotta contro i tumori. Una malattia tremenda, ma che, anno dopo anno arretra grazie ai progressi della medicina. Lontani ancora da una guarigione completa, tuttavia grazie anche alla prevenzione si può davvero fare molto per sconfiggere il male oscuro.

Tumore polmone: ricerca Italiana

Il tumore al polmone resta uno dei più violenti, definito il “big Killer” per il numero di malati colpiti ogni anno, solo in Italia sono circa 41mila. Lo studio, con la partecipazione di ricercatori Italiani apre nuove prospettive sulle metodologie da utilizzare per contrastare il cancro ai polmoni.

Lo studio ha scoperto un nuovo meccanismo attraverso il quale le staminali dei tumori polmonari si diffondono, coordinato da Rita Mancini del Dipartimento di Medicina Clinica Molecolare della Sapienza Università di Roma, in collaborazione con varie istituzioni tra cui l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e con il sostegno della Associazione italiana per la ricerca sul cancro Airc.

La “potenziale ricaduta terapeutica – dichiara Gennaro Ciliberto, direttore scientifico del Regina Elena – è la possibilità di bloccare la crescita delle staminali mediante l’uso di piccole molecole capaci di inibire un enzima, SCD1, importante per la sopravvivenza delle staminali tumorali stesse. Questo è quanto abbiamo verificato nei nostri studi su cellule tumorali in provetta e che stiamo attualmente riproducendo in modelli più complessi di crescita tumorale”.

Negli ultimi anni, spiegano i ricercatori, si è sempre più accreditata la visione dei tumori come una popolazione eterogenea di cellule organizzate secondo una precisa gerarchia, alla sommità della quale si trova un sottogruppo di cellule cosiddette staminali tumorali che ne alimenta continuamente la crescita. Numerose sono le evidenze che indicano come queste cellule siano le più resistenti all’azione dei farmaci e pertanto siano responsabili delle metastasi e delle recidive. Colpire i meccanismi che controllano la vitalità delle staminali tumorali è quindi uno degli obiettivi principali, perché questo permetterebbe di eradicare alla base la crescita dei tumori.