I punti di Ragland, la sapienza di Leunen e la leadership di Green. La Scandone ringrazia la vecchia guardia per espugnare Pesaro e trovare la prima vittoria in trasferta in campionato. E’ stata però una Sidigas brutta, a tratti inguardabile, che ha avuto molto poco dai suoi nuovi esterni e che sembra aver subito una piccola involuzione. Bene per i due punti e per l’applicazione difensiva, aiutata da una Consultinvest che ha sofferto tremendamente la differenza di fisicità nei roster, vedendosi costretta a sparare in maniera infruttuosa da oltre l’arco (4\20 per i biancorossi).
Avellino ritrova Thomas che però riparte dalla panchina, con Obasohan in quintetto. E’ un inizio a mille all’ora per entrambe le squadre che però sbagliano tanto e anche in modo grottesco. Randolph, di solito molto preciso, è il più falloso, ma di contro, Pesaro non fa molto meglio. Nei primi 6 minuti la Sidigas sbaglia tanto (3/10) ma dietro, grazie soprattutto ad un fisicità doppia rispetto ai padroni di casa, non paga dazio alle folate dei padroni di casa. Ragland (unico centrato tra i suoi) sigla il primo sorpasso sull’11-12, ma è un fuoco di paglia visto che la Consultinvest chiude il primo quarto avanti 15-14.
Il secondo quarto inizia sulla falsariga del primo: tanti errori (anche a cronometro fermo, con i lupi che tirano un misero 4\10) e tanta approssimazione. Avellino non segna per i primi 5 minuti del periodo e Pesaro prima scappa con Harrow (massimo vantaggio sul 22-14) e poi avrebbe anche un paio di triple aperte per spaccare la partita, senza sfruttarle. E’ la scossa che serviva ad Avellino: Ragland (10 punti e 3 assist) si carica i suoi in spalla e, praticamente da solo, ricuce lo svantaggio sul 28-27 di fine primo tempo: un lusso visto il 10\29 dal campo e le 6 perse che certificano un bruttissimo primo tempo.
Sacripanti rivolta il quintetto nella ripresa, con Fesenko, Thomas e Green tra i primi 5. Mossa azzeccatissima perché i lupi scavano il solco e da lì, non si guarderanno più indietro. Sono due triple del solito Ragland a segnare la strada (alla fine saranno 21 con 5 assist e 6 recuperi per Joe), con Fesenko che ha il suo unico sprazzo offensivo del match. In un amen il punteggio dice 30-39, con Pesaro senza punti per 6 minuti, ma che ha un guizzo per arrivare fino a -3 con Jones (38-41). E’ un attimo perché il time out di Sacripanti rimette a posto le cose e permette ai suoi di chiudere il terzo quarto in pieno controllo (38-45). Controllo che i lupi non rischiano mai più di perdere, grazie alla maggiore fisicità che rende impossibile qualsiasi attacco per i biancorossi e al senso della vittoria di Marteen Leunen che spara le due triple del 46-55 con meno di 3 minuti da giocare. In una partita a punteggio così basso praticamente una sentenza.