Smaltita la sbornia Final Eight, la Scandone è pronta a rituffarsi nel campionato che, fin da subito, presenta una delicata sfida in chiave play off al PalaSerradimigni contro Sassari. Sembra già lontanissima la finale di Milano, dove la delusione per la sconfitta in finale ha fatto da contraltare allo sfoggio dell’orgoglio irpino manifestato, in tutta la sua grandiosità, dagli oltre 1000 tifosi biancoverdi presenti sugli spalti del Forum di Assago. Gli stessi tifosi che mercoledì , alla ripresa degli allenamenti, ha voluto omaggiare Sacripanti e i suoi ragazzi per il cammino fatto fino ad ora e infondergli ulteriore carica in vista di questo lungo sprint per la post season. E’ bello vedere, di nuovo, l’entusiasmo che, da sempre, ha abitato al PalaDelMauro, quello che è mancato nelle ultime, disgraziate stagioni e che, questo gruppo è riuscito a riportare: la vittoria più importante, al di là di qualsiasi trofeo o coppa.
La parentesi di Coppa Italia non ha cambiato i valori che il campionato ha dato sia ad Avellino che a Sassari: i lupi si sono dimostrati la squadra più in forma, sia da un punto di vista mentale che fisico, mentre la sconfitta dei sardi nei quarti contro Cremona è stata la fotografia della stagione nevrotica e da “up and down” dei Campioni d’Italia in carica: una partita dominata dal maggiore talento dei ragazzi di Calvani, ma persa per la totale incapacità di Logan e compagni di creare una squadra vincente. La Dinamo ha dato l’impressione, per l’ennesima volta in questo campionato, di essere una collezione di figurine ma non un gruppo capace di trovare una chimica vincente. I nomi (e i loro ingaggi) sono da top level (almeno in Italia) e se un allenatore navigato come Calvani dovesse riuscire a trovare la chimica giusta, una squadra con Tony Mitchell (ex Trento, nonché Mvp in carica del campionato italiano), David Logan (17, 4 punti con quasi il 45% da 3, oltre a 4 assist a partita) e Joe Alexander (ottava scelta assoluta Nba al draft del 2008) i sardi sarebbero una brutta gatta da pelare per tutti.
La Scandone è sempre quella con la miglior striscia aperta del campionato (7 vittorie), e resta una delle migliori interpreti del gioco in Italia in questo momento. La classifica dice che si scontrano la nona e la quarta ma, in realtà, i biancoverdi hanno solo 4 punti di vantaggio e hanno anche perso la gara di andata. Vincere sull’isola significherebbe non doversi più preoccupare di Sassari in ottica play off, mentre una sconfitta rilancerebbe le ambizioni dei sardi in ottica ottavo posto: niente di particolarmente grave, intendiamoci, ma lasciare una squadra con così tanto talento alla spalle non può che far vedere al futuro con maggiori certezze.