Quirinale – Tutti coloro che stanno dicendo peste e corna del patto del Nazareno e della sua estensione (e addirittura della sua finalizzazione alla creazione di un nuovo soggetto politico) dovrebbero fare una proposta sul Presidente della Repubblica perché non sia espressione del Nazareno, come ormai scrivono tutti i giornali, e quindi di quella che si può definire una «trattativa privata» (fino alla rottura in Senato, tutti negavano che nel patto ci fosse anche il Quirinale, ma ormai tutti ammettono che non era vero).Se fosse un’iniziativa che nasce in Parlamento, oltre al Nome della Rosa (e alla Rosa dei Nomi), costringerebbe tutto il Pd a un dibattito vero, non al solito ‘canguro’ tra le dichiarazioni, al termine delle quali si arriva puntualmente all’«o così, o niente».
Un candidato NN, non-Nazareno, che non nasce tra quattro mura, ma all’aperto, nell’aula parlamentare e nella società italiana, perché le sappia rappresentare entrambe, con autorevolezza e autonomia (che poi sono la stessa cosa). Un candidato che possa arrivare ai voti necessari, senza essere il candidato di questo o di quello. dal blog di Civati.
Sel cerca l’appoggio del M5S
Il Movimento 5 Stelle potrebbe essere l’ago della bilancia per affossare il Patto del Nazareno, tutti possono avere un ruolo importante, basta fare le belle statuine afferma il governatore della Puglia a Tgcom24. Il patto del Nazareno è moralmente il concetto più sporco e opaco che oggi esista nel panorama politico Italiano e non deve essere assolutamente il marchio decisivo per l’elezione del Capo della Repubblica.
Sel, continua Nichi Vendola, proporrà il proprio nome per il Colle solo dopo l’incontro con il Premier Matteo Renzi, ma «se la proposta sarà il sigillo del patto del Nazareno avremo il dovere morale di tentare di fermare questa logica». Il movimento 5 stelle tramite Roberto Fico spiega il proprio schema per il Quirinale,<<Attendiamo i quattro nomi del Premier Renzi e della Maggioranza,successivamente saranno sottoposti al giudizio dei cittadini iscritti al movimento,tramite votazione online>>
Carlo Sibilia deputato del M5S e mebro del direttorio, afferma. «Il silenzio del premier non porta sicuramente ad eventuali scelte condivise. Ma spero le cose possano cambiare. Noi del M5S abbiamo introdotto la Rete nel dibattito politico, è un dato reale e Renzi dovrà tenerne conto».