Pubblica Amministrazione, in arrivo 25 mila assunzioni

UNA TASK FORCE DI ASSUNZIONI PER IL P.N.R.R. MA DRAGHI ASSICURA CHE NON SARA’ “UN’INFORNATA POLITICA”

Pubblica Amministrazione, in arrivo 25 mila assunzioni

E’ stato varato sotto la regia di Draghi e Brunetta il decreto per le assunzioni nella Pubblica Amministrazione. Saranno circa 25mila le unità che andranno ad occuparsi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con contratti a tempo determinato di tre anni estensibili a cinque. I neo assunti che si saranno distinti avranno la possibilità di vedersi trasformare il loro incarico temporaneo in lavoro a tempo indeterminato.

Saranno favorite le figure tecniche come ingegneri, informatici, statistici che si dedicheranno alla transizione digitale ed a quella ecologica, mentre un contingente di 16.500 si dedicherà alla Giustizia per smaltire l’elevato carico di arretrato.

Le procedure di assunzione saranno semplificate e dovranno concludersi in cento giorni; quindi nulla a che vedere con i tempi lunghissimi patiti finora per l’istruzione degli iter concorsuali. Gli aspiranti saranno sottoposti a un colloquio e partiranno favoriti coloro che hanno un curriculum ricco e qualche esperienza lavorativa nel settore per il quale si candideranno. A questo proposito i ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta un paio di mesi fa aveva sconvolto le procedure emanando un decreto legge che attribuiva un peso determinante all’esperienza lavorativa pregresse a scapito dei titoli accademici.

In virtù di ciò il ministro aveva riaperto i termini di partecipazione ai concorsi già banditi, cambiando in tal modo le regole in corsa. La motivazione era di velocizzare le procedure, cosa che comportava l’esclusione dei partecipanti già iscritti, ma meno attrezzati sul fronte del servizio prestato. In altre parole uno stage svolto presso una Pubblica Amministrazione valeva come punteggio più di una laurea o di un master. Poi, a seguito del malcontento generale e dei dubbi di equità avanzati da più parti, il decreto ha limitato al 30% l’incidenza dei titoli di servizio.

Il P.N.R.R. darà quindi modo a migliaia di giovani e donne con preferenze su altre categorie, di far ingresso nel mondo del lavoro per esprimere quelle professionalità che finora hanno latitato nei settori della P.A., soprattutto nel campo dell’informatizzazione che l’attuale personale, la cui età media è di oltre cinquant’anni, non riesce a superare il digital divide. Difatti chi ha iniziato il lavoro da impiegato usando timbri e faldoni non si districa bene tra app su computer e scansioni.

Il settore della transizione ecologica poi richiede figure innovative, come analisti ambientali, chimici e fitosanitari che finora quasi non conoscevamo.

Il settore giustizia, da sempre intasato, necessita di personale giovane e addetti informatici per trasmutare i polverosi faldoni in supporti digitali ed accelerare quelle procedure oramai pachidermiche.

Sulla cascata di assunzioni che si profila è facile immaginare che la politica voglia mettere lo zampino per gestire a suo tornaconto la gran messe di lavoro. Ragion per cui Draghi ha tenuto a sottolineare che le prossime assunzioni sono rivolte esclusivamente  al PNRR che ha bisogno di figure tecniche e professionali. Egli ha fatto intendere che  non sarà un’infornata indiscriminata quella che andrà a sostituire la massa impiegatizia inadeguata e non più al passo con le esigenze della Pubblica Amministrazione attuale.

Passa anche da qui il cambiamento di cui tanto si parla e che dovrà costituire la tanto attesa Next Generation. Ne va del futuro della Nazione e soprattutto dei giovani a cui non si potranno lasciare solo debiti…