Il contratto a tempo determinato manterrà il limite di durata a 36 mesi. Lo conferma il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nell’incontro di oggi con le parti sociali sui decreti attuativi del Jobs act.
Il governo vuole bloccare l’utilizzo dei contratti a progetto e collaborativi. L’intenzione del Ministro è chiara, superare queste tipologie di contratti e abrogarne le norme alle quali sono legati. Congelando di fatto queste tipologie contrattuali, ridefinendone e chiarendo in modo adeguato il confine tra lavoro autonomo e lavoro subordinato. Quelli nuovi, dunque, dovrebbero entrare in stand by in attesa che l’esecutivo ridefinisca la tipologia contrattuale per evitare forme improprie di utilizzo. Lo ha spiegato al termine dell’incontro con le parti sociali, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti . «Pensiamo di fare un’operazione che blocca la possibilità di fare nuove collaborazioni a progetto e su quelle che ci sono bisogna cercare di trovare una modalità di gestione della transizione» .
Tipologie. Su quelli vecchi che il governo intende bloccare, il ministero è al lavoro per ridefinire la tipologia contrattuale. Una modifica che il governo intenderebbe attuare «senza creare una nuova forma contrattuale» riformando piuttosto il vecchio contratto di collaborazione a progetto «per chiarire meglio i confini tra lavoro subordinato e lavoro autonomo». Una partita «molto delicata», commenta ancora Poletti, che ribadisce come «tirare una riga su questo contratto sia molto complicato». Sui co.co.co, invece, l’esecutivo procederà valutando «ogni specificità, sia per quelli pubblici che per quelli privati.
La possibilità di rinnovo per il contratto a tempo determinato resterà invece per un massimo di 36 mesi.
Decreti. Più in generale il Consiglio dei ministri di venerdì 20 febbraio darà il via libera definitivo al contratto a tutele crescenti ed esaminerà i decreti attuativi sulle tipologie contrattuali e sull’Agenzia delle ispezioni da trasmettere in Parlamento per il parere. «Abbiamo assunto la segnalazione fatta dai sindacati e dalle Commissioni parlamentari, il Consiglio dei ministri prenderà la sua decisione»: così il ministro Poletti ha risposto alla domanda se la richiesta di escludere i licenziamenti collettivi dalle nuove regole previste nel contratto a tutele crescenti del Jobs Act possa essere accolta o meno. In vista del Cdm di venerdì, dopo l’incontro con le parti sociali incentrato in particolare sul decreto relativo alle tipologie contrattuali, il ministro ha sottolineato che «oggi e domani continueremo a lavorare sui testi».