Londra, 17 mag. – Jihadisti di Isis sono fatti arrivare in Europa da trafficanti che li nascondono sui barconi di migranti che salpano dalle coste libiche. E’ quanto riferisce la Bbc anticipando sul sito web estratti dell’intervista concessa da Abdul Basit Haroun, consigliere del governo internazionalmente riconosciuto di Tobruk. Secondo il servizio pubblico britannico Haroun basa le sue informazione sui contatti che ha con i proprietari dei barconi, che trasportano i disperati, nelle zone del Nord Africa controllate da Isis. I seguaci del sedicente califfo Abu Bakr al Baghdadi consentirebbero ai trafficanti di continuare il loro lavoro in cambio della meta’ dei guadagni e di dare passaggi ai loro uomini. In un’intervista al programma ‘Investigate’ del quinto canale della radio della Bbc (la trasmissione andra’ in onda alle 12 di oggi) Haroun ha spiegato che Isis usa “i barconi per i suoi uomini che vuole inviare in Europa perche’ la polizia europea non puo’ sapere chi e’ membro di Isis o chi e’ un normale profugo”. Secondo Haroun l’obiettivo di questi jihadisti inviati in Europa e’ avere sul posto miliziani utili per effettuare attacchi in Europa “non per oggi o per domani, ma in futuro”. Gia’ all’inizio dell’anno, ricorda la Bbc, Frontex aveva avvertito della “e’ possibilita’” che i foreign fighters (stranieri, spesso occidentali unitisi ad Isis per combattere in Iraq e Siria stessero usando le rotte migratorie clandestine per entrare in Europa.
Alfano: “Nessuna traccia di terroristi sui barconi” – Ma Angelino Alfano assicura: “Fin qui non abbiamo traccia di presenze di terroristi sui barconi. Questo non significa cha abbiamo abbassato la tensione e l’attenzione, che rimangono altissime su questo argomento”.
Su questa problematica, ha precisato il ministro dell’Interno, “hanno indagato peraltro anche varie Procure e non hanno trovato fin qui riscontri. Noi speriamo che abbiano ragione le Procure e che abbiano ragione i nostri, che hanno fatto tutte le valutazioni sul campo per dire che fin qui non c’è traccia. In ogni caso saremo egualmente attenti nella consapevolezza che non c’è un Paese a rischio zero e che dobbiamo stare veramente con un’allerta sempre alta”