In occasione dei 150 anni dalla nascita, domani 23 novembre si dà il via a una mostra su Luigi Pirandello, ma non la solita mostra. Nel Teatro di Villa Torlonia e nella Casa Museo dello scrittore in Via Antonio Bosio, si potrà assistere innanzitutto a una novità: Pirandello pittore. Pochi lo sanno, ma tra le tante attività del Nobel siculo, c’è anche la pittura. Una sorta di sintesi tra la corrente del realismo e quella dei macchiaioli.
Da domani quindi, fino al 14 gennaio, sarà visitabile tutto il mondo del tormentato scrittore di “Girgenti”, dalla macchina da scrivere al diploma originario del Nobel, passando per gli oggetti usati per alcuni allestimenti teatrali delle sue opere. Veri e proprio pezzi delle scenografie, testimonianza ancora viva della rappresentazione estetica di una analisi filologica mai assente. Non mancheranno foto d’epoca, come ad esempio quella dell’incontro tra Pirandello e Einstein che alla vista dell’amico esclamò “noi siamo fratelli”, ma anche ricordi più quotidiani e intimi, come le immagini della moglie, dei figli, degli amici.
Nella casa museo dello scrittore in Via Antonio Bosio ci sarà anche una retrospettiva sul cinema pirandelliano, tanti gli ospiti tra cui Bellocchio e Andrea Renzi che leggerà qualche passo dai “Quaderni di Serafino Gubbio operatore”, primo romanzo della storia della letteratura mondiale a parlare di cinema.
Mettere piede in quella che è stata la dimora di tutti quei personaggi, reali e immaginari, dev’essere una bell’esperienza. Vedere anche solo i muri, alzare gli occhi e guardare di che colore è il soffitto che ha fatto da tetto a tutte quelle isterie, alla pazzia di Enrico IV, alla normalità esasperata di Gegè, alla vita che muore e rinasce di Mattia Pascal e Adriano Meis e a tutti quei personaggi in cerca di un autore che è sempre stato alla ricerca di personaggi, per sfuggire a se stesso o forse solo per raccontarsi, sì, dev’essere davvero emozionante.
a cura di Francesco Teselli