Si è tenuta ieri nell’incantevole location di Villa Amendola ad Avellino, all’interno degli appuntamenti di kermesse di Avellino Letteraria diretta da Annamaria Picillo, la presentazione del libro dell’autore giornalista Maurizio Ponticello, La vera storia di Martia Basile.
Un libro che in concomitanza della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, racconta con una lucida e autentica descrizione i crimini efferati di violenza, perpetuata ai danni della allora giovanissima Martia Basile, ambientata in una Napoli del Seicento, che evidenzia minuziosamente la cultura e i vezzi di un tempo, di una cultura subalterna della donna che la vedeva in una posizione gerarchica di inferiorità e possesso, oltre di concessione di ogni atroce abuso degli uomini borghesi di un tempo. Allora come oggi Martia Basile, diventa l’eroina di quelle donne che non hanno potuto esprimere i loro diritti di donne emancipate, studiose, desiderose di far parte attivamente di una società ahimè “costruita sul patriarcalismo”, tanto attuale come ancora oggi, l’educazione all’affettività è ancora un tabù che sacrifica il genere.
La trama
Martia Basile, una giovanissima e bellissima donna, una sposa bambina che si scontra con un matrimonio combinato dal padre che la cede in moglie a un commerciante che traffica con la corte: don Muzio Guarnieri. Pian piano la ragazza inizierà a prendere coscienza di sé, ma la sua maturazione sarà compiuta soltanto dopo che lo stesso consorte avrà barattato con dei potenti il suo fisico avvenente.
Nel frattempo, la donna è ammaliata da una comunità femminile che pratica sortilegi e l’aiuta a curarsi le ferite del corpo e dell’anima. Fra stregonerie, fughe rocambolesche e violenze, avrà inizio una nuova fase della vita di Martia la quale, riuscendo a sopravvivere a ogni angheria, troverà finalmente l’amore.
Ma, proprio mentre a Roma finisce sul rogo Giordano Bruno, Martia viene incolpata di aver ucciso il marito, e nelle spaventose carceri della Vicaria subirà un processo esemplare in cui sarà coinvolto pure il Santo Officio che le imputerà di aver stretto un patto con il Diavolo in persona.
Un libro da leggere per capire e comprendere la Napoli a cavallo del Cinquecento e Seicento, sotto il regno spagnolo ai tempi dell’inquisizione.
Alla serata hanno partecipato insieme all’autore la giornalista de “Il Mattino”, Stefania Marotti, la ricercatrice, Giovanna Nicodemi, il soprano, Francesca Ilaria De Benedetto, la giornalista, Daniela Apuzza e la presidente dell’Associazione il Faro, Anna Ansalone, per ricordare le tante vittime di violenza di ieri e oggi. Il tutto all’interno dell’incantevole museo civico di Avellino, dove è stato possibile ammirare le opere realizzate dall’artista, Dorotea Virtuoso con i quadri dedicati alle sue donne.
Una rassegna quella di Avellino letteraria, che tende a unire con dedizione letteratura e temi sociali, finalizzata alla promozione di una cultura sensibile e inclusiva volta al cambiamento delle menti delle nuovi generazioni.
Avellino, chiede scusa alla giovane Martia Basile e agli atroci efferate violenze che ha dovuto patire durante la prigionia fino alla morte, a lei, si eleva la preghiera di ogni giovane donna, affinchè il suo sacrificio, sia da monito, per tutte le donne libere esprimere al meglio i propri diritti e contribuire insieme agli uomini, a una cultura inclusiva di genere.