L’inchiesta sociale, strumento d’indagine degli assistenti sociali

L’inchiesta sociale condotta ed elaborata secondo i principi professionale del servizio sociale, può essere definita come una raccolta e un organizzazione di dati concernenti la vita di un soggetto, considerato sie nelle relazioni familiari sia nella comunità allargata in cui vive.

Questa indagine tende ad accertare le difficoltà esistenti nella situazione che ha dato luogo all’intervento, nonché a individuare le risorse disponibile attivabile pensando a un lavoro di coinvolgimento della rete in una prospettiva di applicazione della metodologia sociale del problem solving.

Le inchieste sociali, perlopiù nell’ambito giudiziario, offrono alla Magistratura di Sorveglianza, la possibilità di analisi di un quadro completo, soprattutto nel campo dell’osservazione e del trattamento in istituto, di orientare la propria attività sulla base di una valutazione complessiva del caso, che includa gli aspetti personali e socio-familiari concernenti le attività al di fuori del carcere, la cui conoscenza è determinante per la scelta di interventi che superano l’ottica limitata all’istituzione chiusa penitenziaria.

Il fine dell’inchiesta è in questo caso strettamente correlato al caso, in quanto legata a una problematica e prospettiva giudiziaria, o comunque al trattamento di soggetti sottoposti a misure privative o limitative della libertà. In ambito penitenziario, l’inchiesta sociale ha una massima importanza e valore, in quanto ha conseguenze sull’utente. Lo sviluppo dell’indagine nasce dall’interazione esistente tra l’individuo e il suo ambiente, in particolare per gli aspetti che ne conseguono il rapporto e le interazioni, tra il soggetto e il suo gruppo di appartenenza, con le autorità giudiziarie, con gli enti pubblici e i servizi sociali. E’ la migliorabilità e anche il diritto del ristretto, a garantire la qualità del rapporto. Utilizzare costruttivamente tale opportunità offerte da sistema penale, impegnandosi a progettare il futuro e le attività di risocializzazione, con senso di responsabilità e dovere nel rispetto delle normative penitenziarie e delle leggi socialmente più adeguate, che devono necessariamente avere un seguito tecnico e applicativo in un contesto dove è difficile agire senza un professionista.