Il Daily Telegraph, citando documenti segreti, rivela il piano dell”Isis. Utilizzare la Libia per portare “il caos nel sud dell’Europa”. Secondo uno dei principali reclutatori dello Stato islamico in Libia, l’Isis vorrebbe infiltrarsi sui barconi di immigrati nel Mediterraneo e attaccare le “compagnie marittime e le navi dei Crociati” questa la rivelazione inquietante. L’Egitto, dopo i bombardamenti, ha compiuto attacchi via terra a Derna: catturando 60 miliziani isis. Itanto L’Isis avanza anche verso la Tunisia, ha detto il premier libico Al Thani,immediato e folto schieramento dell’esercito da parte del governo tunisino sui confini. Il ministro Gentiloni parlando delle preoccupazioni Italiane ha riferito un’informativa alla Camera: ‘Situazione grave, fare presto. La situazione è politica, non vogliamo nessuna crociata’. Il Papa lancia il suo appello di pace: ‘La comunità internazionale trovi una soluzione’.
L’attacco via terra dell’Egitto – Intanto, dopo i raid aerei dei giorni scori, forze speciali egiziane hanno compiuto un’incursione sul suolo nella cittò di Derna, nominata Califfato dell’Isis nell’est del paese, ed hanno “catturato 60 elementi del Daesh”. Ieri media egiziani e uno saudita avevano riferito che l’Egitto stava prendendo in considerazione attacchi di terra. In particolare era stata evocata la “task force 999”, un’unità speciale per operazioni internazionali, da inviare in coordinamento con le forze di sicurezza libiche.
L’Isis avanza -Intanto, la Tunisia ha dispiegato lungo il confine di terra e di mare con la Libia unità dell’esercito, rafforzate da unità della Guardia nazionale e della Dogana, per difendersi da “eventuali minacce contro l’integrità territoriale del Paese” ed “impedire ogni tentativo di infiltrazione da parte di terroristi”, ha detto il colonnello Belhassen Oueslati, portavoce del ministero della Difesa. Le forze armate tunisine possono contare su 30 mila uomini dell’esercito, 5.000 dell’aviazione e 4.500 di marina
Gentiloni alla Camera – Il Ministro degli Esteri ha riferito alla Camera sulla situazione in Libia. “La situazione si aggrava. Il tempo non è infinito e rischia di scadere presto” ha detto in un’informativa. “L’unica soluzione è quella politica”. Non vogliamo “crociate”, ha spiegato. Serve “un cambio di passo da parte della comunità internazionale prima che sia troppo tardi. In Libia è evidente il rischio di saldatura tra gruppi locali e Daesh”. Dalla riunione del Consiglio di sicurezza di oggi “ci attendiamo la presa di coscienza ella necessità di raddoppiare gli sforzi per favorire il dialogo politico” in Libia, ha concluso Gentiloni. Ieri il ministro ha avuto un colloquio telefonico con il Segretario di Stato americano John Kerry.
L’appello del Papa – “Preghiamo per la pace in Medio oriente e nel Nord Africa, ricordando tutti i defunti, i feriti, i profughi. Possa la comunità internazionale trovare soluzioni pacifiche alla difficile situazione in Libia”. Lo ha detto il Papa in udienza generale, dopo aver ricordato i copti uccisi 3 giorni fa “per il solo fatto di essere cristiani”.
Documento congiunto dell’Occidente – “I governi di Francia, Italia, Germania, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti – in una dichiarazione congiunta – condannano fermamente tutti gli atti di terrorismo in Libia. L’efferata uccisione di 21 cittadini egiziani, da parte di terroristi affiliati all’Isis, sottolinea ancora una volta l’impellente necessità di una soluzione politica del conflitto”. La comunità internazionale “è pronta a sostenere pienamente un governo di unità nazionale per affrontare le sfide attuali della Libia”.