Le Dichiarazioni reticenti dei politici: una condotta poco esemplare

Esiste dal 1982 la legge che obbliga i titolari di incarichi elettivi a rendere pubblica la dichiarazione dei redditi e la propria situazione patrimoniale. La norma e’ stata ribadita nell’anno 2013 quando l’allora capo dell’esecutivo Monti emise il cosiddetto Decreto Trasparenza che estendeva la pubblicita’, anche se in maniera facoltativa, ai parenti fino al secondo grado di Onorevoli e Governativi.

Da un’indagine commissionata ad Openpolis risulta pero’ che il 72% dei politici rende una dichiarazione parziale o incompleta riguardo a redditi e proprieta’ e solo un 6 % di essi la pubblica cosi’ com’e’, compresa quella del coniuge. Tra i reticenti dobbiamo annoverare persino i Presidenti di Camera e Senato, Grasso e Boldrini, che pubblicano solo i prospetti di liquidazione dei redditi, oppure il vice presidente del Senato Roberto Calderoli che non ha allegato il rendiconto della campagna elettorale; e possiamo dire che le dichiarazioni parziali sono una prassi praticata bipartizan, dal momento che figurano nella lista degli ”infedeli” anche il ministro Marianna Madia, che tra l’altro ha la pretesa di riformare la Pubblica Amministrazione, ed il Cinquestelle Luigi Di Maio, nonche’ il Presidente del PD Matteo Orfini. Un plauso quanto a trasparenza lo meritano il Premier Matteo Renzi che ha messo a disposizione la situazione reddituale e patrimoniale dell’intera famiglia, cosi’ come il ministro delle Finanze Padoan.

Dalla rilevazione statistica si nota che l’investitura della carica ministeriale responsabilizza un po’ i vari politici che salendo di grado si mostrano piu’ disponibili a dichiarare il giusto valore dei loro redditi. Difatti se le dichiarazioni parziali dei governativi sono al 23,2 %,le stesse salgono al 73,3% e 76,1% tra i senatori e i deputati; mentre il 20% dei parlamentari  fa dichiarazioni complete e solo il 6,7% di quelle al Senato ed il 3,8% alla Camera possono essere definite virtuose, cioe’con pubblicazione della situazione patrimoniale dell’intera famiglia.

Riguardo alla campagna elettorale un terzo degli eletti non ha depositato il relativo rendiconto economico, stando al dichiarato, solo il 28% avrebbe ricevuto un aiuto economico da privati. Ma di fatto si intuisce che non e’ cosi’ perche’ le campagne elettorali costano un occhio della testa e non tutti sono in grado o hanno voglia di rischiare le proprie risorse per tale obiettivo.

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