Hiv, Italia al secondo posto dopo il Portogallo per incidenza

Il virus dell’ Hiv ,definito la peste del nuovo secolo, che sembrava ormai essere passato, continua a diffondersi in tutta Europa e l’Italia è al secondo posto dopo il Portogallo per incidenza. Un infezione silenziosa che viene ancora oggi sottovalutata ma i dati sono chiari, oltre 40 mila italiani sono morti per l’Aids, ogni giorno circa 11 persone scoprono di aver contratto il virus dell’Hiv. Dagli anni ottanta ad oggi i contagi non sono affatto diminuiti, anzi sembrano essere aumentati. La causa sicuramente è ascrivibile alle scarse campagne di comunicazione e prevenzione, al flusso degli immigrati provenienti dai paesi poveri, ma anche dagli spostamenti degli italiani da un paese all’altro. In alcuni casi le diagnosi registrano contagi risalenti addirittura a 15 anni prima, a causa della lunga incubazione del virus Hiv. Il Ministero della salute ha messo a punto un piano sanitario nazionale che servirà a divulgare tutte le informazioni possibili per la prevenzione , incoraggiando persone a sottoporsi ai test in forma gratuita e anonima e al trattamento preventivo che servirà per mettere al sicuro chi ha contratto l’Aids per evitare ulteriori contagi. L’obiettivo è quello di ridurre la possibilità di trasmissione della malattia. Le diagnosi salvano vite, in Italia si stimano circa 130 mila sieropositivi di cui circa il 20% inconsapevoli, ovvero non sanno di aver contratto il virus. Il che significa che molte persone inconsapevoli di essere infette, trasmettono l’Hiv senza saperlo. L’Aids non è una malattia ricondotta esclusivamente a categorie a rischio, come ad esempio tossicodipendenti o altro, ma è una malattia che può essere contratta ovunque. Veicolo principale di trasmissione è il rapporto sessuale ma non è l’unica modalità di trasmissione. Molte persone consapevoli di aver contratto il virus, tendono a nasconderlo per evitare discriminazioni, e spesso si cerca di nasconderlo persino al proprio partner o familiari per non essere emarginati. Importante è conoscere quali siano i reali pericoli piuttosto che nascondersi ed utilizzare tutte le dovute precauzioni sia per se stessi che per gli altri, per tentare in qualche modo di bloccare la diffusione dell’Aids e salvare tante vite.

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