L’adolescenza non è certo un’età silenziosa, definita spesso come una “seconda nascita” è un’età ricca di sfide, di impegni, di costruzioni, prima tra tutti quella del sé , dell’ identità corporea e sessuale. L’adolescenza ,- inquieta, irripetibile, mutevole, imprevedibile, ricca di paure ma anche di ribellione e tentativi-, il corpo, lo strumento più adatto a dare voce alle proprie pulsioni, ai pensieri e al malessere, lo stesso corpo che chiede e definisce e che diventa il bersaglio privilegiato, un corpo che sta cambiando e che suscita stupore ma anche inquietudine per le non prevedibili conclusioni, un corpo quasi sempre riconosciuto come deforme, che chiede di essere ascoltato.
E’ in questo viaggio fisico e mentale che decollano tra gli adolescenti percorsi autodistruttivi: disturbi alimentari, dipendenze (alcool, sostanze tossiche), autolesionismo e suicidio. Molto più latenti degli altri sono i disturbi alimentari, ogni anno in Italia si ammalano migliaia di adolescenti, un dato a cui non possiamo rimanere indifferenti, un allarme sociale vero e proprio.
Di disturbi alimentari si muore, gli esperti parlano di una nuova e più subdola forma di anoressia, quella di un corpo che cambia forma ma non più come una volta, di un corpo che non dà segni di evidente magrezza, che agisce in sordina, tanto da non destare preoccupazione tra genitori ed insegnanti, quasi sempre a spingere verso il percorso , una visione di sé distorta ed il mito della magrezza eccessiva.
Spesso il rifiuto totale del cibo o delle fasi alternate da abbuffate caratterizzano la vita di molti adolescenti che rincorrono una nuova immagine, una linea sempre più astratta ed invisibile. Un malessere non più solo femminile, che di solito compare tra adolescenti di particolare bellezza e sensibilità, che continuano a vedersi troppo grassi, troppo deformi.
Sono tante le cause, le motivazioni che possono spingere verso questa tendenza, nonostante gli innumerevoli studi e ricerche l’anoressia-bulimia è un fenomeno ancora troppo sfuggente e complesso per essere condotto in un’unica patologia, è sempre importante però la prevenzione , soprattutto nelle scuole, perché spesso si tratta come in tante altre situazioni, “di segreti inconfessabili”che vengono elaborati in relazione al vissuto familiare.
Il corpo è sotto assedio anche quando gli adolescenti percorrono la strada della dipendenza, la molla è la ricerca del piacere, che non sempre genera dipendenza però, pericolose sono senza dubbi le sostanze assunte, dall’eroina alla cocaina, fino alle nuove sostanze sintetiche.
Il clima familiare riveste un ruolo decisivo qui, quanto più i rapporti sono solidi, tanto meno si sentirà il bisogno di sedare inquietudini ed angosce, l’insegnante poi sarà motivante, farà presa su dibattiti e percorsi che valorizzino la discussione e il lavoro di gruppo.
Il sottotitolo è evidenziare l’altra faccia della medaglia, il senso che assumono questi ed altri percorsi o atteggiamenti adolescenziali, che nella maggior parte dei casi sono anche delle provocazioni dettate dalle difficoltà, dai rischi, dai cambiamenti e dalla turbolenza.
Gli adolescenti non ci chiedono di essere perfetti, ma di recuperare i nostri ricordi adolescenziali e di far emergere un atteggiamento di fiducia e di stima rispetto alle loro potenzialità , di recuperare quel bisogno di crescere e restare piccoli, di aprirsi e chiudersi agli altri nello stesso momento, di ricordare quel forte senso di goffagine provato per un corpo non più riconosciuto “infantile”.
Gli adolescenti sono certo ben equipaggiati per affrontare molte di queste sfide, purchè però gli adulti che li circondano siano pronti a comprenderli e anche a definire un modello educativo autorevole, fatto di ascolto ma anche di regole e fermezza.