La Scandone batte Capo d’Orlando e sogna il secondo posto

La Scandone batte Capo d’Orlando 85-69, blinda il terzo posto in classifica e sogna addirittura di superare Reggio Emilia, raggiunta questa sera al secondo posto ma ancora in vantaggio nello scontro diretto. La 13ima vittoria in 14 partite del girone di ritorno (e la 15ima in 15 incontri) è il giusto modo per salutare alla grande il pubblico del PalaDelMauro e dargli appuntamento per il primo turno play off tra domenica 7 e lunedì 8 maggio. Data conosciuta ma non avversario, visto che tra quinto e ottavo posto ci sono quattro squadre a 30 punti. Ora come ora ai lupi toccherebbe Trento, ma sarà tutto da decidere all’ultima giornata. Adesso è giusto che i lupi si godano lo straordinario risultato dei 40 punti in classifica e si riposino 4 giorni, prima del rush finale con l’ultima partita di campionato a Venezia il 4 maggio e dei successivi play off.

Le condizioni di Ragland e Cervi non sono così gravi da evitare loro di entrare nel solito quintetto con Acker,  Nunnally e Leunen, mentre Capo è in piena emergenza come annunciato, ma assolutamente non rinunciataria. Avellino non interpreta la partita con la solita concentrazione (come dimostrano due inusuali palle perse di Leunen nei primi tre minuti), mentre i siciliani hanno le idee chiare (ritmo controllato, tanta zona) che gli permettono di stare comodamente in partita, anche grazie al 2\7 da 3 del primo quarto dei lupi. Il 23-24 di fine primo quarto dimostra che la Betaland se la vuole giocare nonostante le assenze. Sacripanti dà tanto spazio al secondo quintetto, ben guidato da un Green da 2 assist e 2 recuperi, ma a dare la prima scossa alla partita sono i rimbalzi (22 a 9 per Avellino di cui 13 offensivi che portano 10 possessi in più ai lupi) e una pazzesca scarica di Joe Ragland che segna 12 punti in fila (18 alla pausa con 6/7 dal campo cui aggiunge 3 assist e 7 rimbalzi) per un clamoroso 28 di valutazione (tutta Capo d’Orlando è a 38 a fine prime tempo) che lancia i lupi sul massimo vantaggio del 44-36 prima del 44-38 di fine primo tempo.

Come consueto, al rientro dagli spogliatoi Sacripanti lascia in panchina Cervi (comunque la spalla lo limita a soli 12 minuti di utilizzo) e lancia Buva in quintetto oltre a Green per Acker. Il canovaccio del terzo quarto rispecchia quello del primo tempo, ma la fisicità di Avellino inizia a prendere il sopravvento. Ragland continua ad imperversare (pazzesca partita da 26 punti con 9\12 dal campo, 12 rimbalzi, 3 recuperi e 4 assist per un pazzesco 43 di valutazione finale) e un suo contropiede lancia i lupi sul 50-48. I siciliani iniziano a spegnersi pian piano toccano il-16 (64-48), prima di chiudere, in affanno, la terza frazione su 64-51. Sembra un epilogo già scritto, ma Capo tira fuori risorse inaspettate, aprendo il quarto con uno 0-5, rientrando sotto la doppia cifra di svantaggio. La verve del giovane Ihring (classe ’98) e l’esperienza di Ilievski portano la Betaland fino al -3 sul 70-67 con 2 e 50 da giocare. L’unica giocata di energia di Buva (che nonostante una doppia doppia da 14 e 11 gioca una partita insufficiente) e una tripla di Nunnally (18 silenziosi con 6 assist) chiudono definitivamente l’incontro.

Ultimi Articoli

Articoli correlati