La Scandone ritrova il pubblico del PalaDelMauro per la sfida più importante della stagione, quella che può valere un incredibile, ma meritatissimo, terzo posto e può proiettare i lupi ad una post season da protagonisti. E’ vero, mancano ancora quattro giornate alla fine, ma battere Cremona nell’anticipo di mezzogiorno del PalaDelMauro, magari ribaltando anche il -6 dell’andata, rappresenterebbe un passo importante per un obiettivo che la Scandone si è costruita strada facendo, attraverso un percorso netto di 12 partite che si è concluso solo domenica scorsa.
E’ da tanto che la Scandone non ritorna in campo dopo una sconfitta e, beffardamente, tra tutte le partite del campionato, il destino ha scelto l’incontro più difficile e importante, quello dove c’è qualcosa in palio che pesa, contro una squadra di primo livello. Sacripanti, dopo oltre tre mesi ha dovuto gestire, una settimana di allenamento post sconfitta, una novità di cui avrebbe fatto volentieri a meno, soprattutto prima della partita che lui stesso ha definito: “La più importante dell’anno perché voglio vincere e voglio vincere ribaltando il -6 dell’andata perché meritiamo il terzo posto”.
Cremona ha tanti ex, tutti motivati a loro modo. Il primo e più importante è il coach: Cesare Pancotto, nella città del torrone e di Stradivari, sta facendo un lavoro super, mantenendo un buon roster nelle posizioni alte della classifica fin dall’inizio del campionato, con una costanza di rendimento eccezionale. Probabilmente Cremona ed Avellino giocano il miglior basket in Italia, anche se in maniera diversa: i lombardi sono puliti, essenziali e senza fronzoli e tutti hanno ben chiaro il proprio ruolo. E se tutto questo viene fatto senza l’apporto importantissimo per leadership e cifre (8 punti, 4.6 rimbalzi e 4.5 assist in 31 minuti) di Luca Vitali, infortunato per il resto della stagione, vuol dire che dietro c’è un lavoro di primissimo livello. Discorsi diversi per gli ex con la canotta: Paul Biligha e Nikola Dragovic hanno lasciato ricordi diversi al PalaDelMauro. Se il giovane lungo italiano non ha mai avuto davvero la possibilità di dare il suo contributo lasciando però un ottimo ricordo anche per il suo atteggiamento fuori dal campo, l’ala tiratrice montenegrina è sempre stata considerato uno dei più grossi flop che abbiano mai vestito la canotta della Scandone. Non è un caso se l’unico coach a valorizzarli in biancoverde sia stato coach Pancotto che li ha fortemente rivoluti con lui quest’anno (Biligha dall’inizio, Dragovic da 3 mesi): e i due stanno ripagando con minuti di qualità ed energia che, ad Avellino, non si sono mai visti.
Partita fondamentale ma difficilissima , con tante sfaccettature e motivazioni. Sarà una partita nervosa e tattica, forse non bellissima ma sicuramente intensa, per un traguardo importantissimo che entrambe le squadra pensano di meritare.