Secondo un noto giornale tedesco lo Spiegel, la Germania avrebbe comprato 4 voti della Fifa per aggiudicarsi l’organizzazione dei mondiali del 2006, vinti dall’Italia le indiscrezioni rilevano l’utilizzo di fondi neri. La Federcalcio tedesca – che ha annunciato che si riserva di adire le vie legali nei confronti del settimanale teutonico: “accuse inconsistenti” -, pur confermando la transazione, ha sottolineato che la cifra non serviva a far conquistare alla Germania l’organizzazione della Coppa del mondo di calcio. Intanto se pensiamo al luglio del 2000, la Germania battè il Sudafrica per 12 voti a 11 e si aggiudicò i mondiali del 2006. Due dei quattro asiatici che sarebbero stati corrotti, secondo lo Spiegel, non hanno voluto rispondere alle domande. Un altro membro del comitato esecutivo della Fifa e’ deceduto e il quarto, il sudcoreano Chung Moon-joon, sospeso una settimana fa dall’organizzazione, ha replicato che non si tratta di un tema su cui valga la pena rispondere.
FIFA – “Accuse gravi” alle quali la Fifa contrapporrà un’indagine interna per valutare la veridicità delle accuse mosse. Così la Fifa replica, in via informale, alle anticipazioni dello ‘Spiegel’. “Si tratta di accuse molto gravi che saranno verificate nell’ambito di un’indagine interna indipendente della Fifa sotto la direzione del suo direttore legale e con l’assistenza di un consulente esterno”.
L’indiscrezione dello Spiegel deflagra proprio durante lo scandalo che sta travolgendo il presidente Fifa Blatter e il presidente Uefa Platini, per un presunto pagamento illecito di 2 milioni di euro. Proprio a tal proposito, Sepp Blatter ha detto a un’emittente locale svizzera di aver stretto un “accordo tra gentiluomini” con Michel Platini, per quello che riguarda il pagamento al centro dell’indagine penale che ha portato alla sospensione dei due dirigenti. Continuano i guai per il calcio, sembrerebbe che le partite sianogiocate a tavalino che sui campi! Attenti tifosi nel calcio sembrerebbe non contare più la competizione ma chi più investe illecitamente.