Dopo i 5 Stelle anche Sel, Forza Italia e Lega lasciano i lavori in commissione. Brunetta: «Il Pd vuole eliminare qualsiasi dibattito». Il premier su Facebook: «No alla palude»
Matteo Renzi : Da anni diciamo che è una priorità cambiare la legge elettorale. Il PD ne ha discusso durante le primarie, in assemblea nazionale, in direzione, ai gruppi parlamentari, ovunque.
La proposta – che è stata sempre votata a stragrande maggioranza – è stata approvata anche dal resto della maggioranza e dai senatori di Forza Italia. Fermarsi oggi significherebbe consegnare l’intera classe politica alla palude e dire che anche noi siamo uguali a tutti quelli che in questi anni si sono fermati prima del traguardo.
Ma no, noi non siamo così.È tempo di decidere, dunque. Perché ci hanno insegnato che quando si vota all’interno di una comunità si rispettano le decisioni prese assieme. Chi grida oggi allo scandalo perché alcuni deputati sono sostituiti in Commissione dovrebbe ricordare che questo è non solo normale ma addirittura necessario se crediamo ai valori democratici del rispetto della maggioranza: si chiama democrazia quella in cui si approvano le leggi volute dalla maggioranza, non quella in cui vincono i blocchi imposto dalle minoranze.
Avanti, su tutto! Oggi in Consiglio dei Ministri via libera a tre decreti della delega fiscale a partire da quello sulla fatturazione elettronica. E poi Libro Bianco della Difesa al Quirinale, lavoro sul ddl scuola in Commissione dopo una lunga discussione coi parlamentari PD mentre procede al Senato la riforma della PA e cresce l’attesa per Expo. Può piacere o meno, ma dopo anni di immobilismo l’Italia si è rimessa a correre. E noi ci siamo, pronti ad ascoltare tutti, ma senza farci fermare da nessuno.
Renato Brunetta
«Dichiareremo l’inaccettabilità della posizione del Partito democratico, che evidentemente vuole eliminare qualsiasi dibattito in qualsiasi senso. E quindi, di fronte a questo loro atteggiamento, lasceremo al Pd tutta la responsabilità di approvarsi in Commissione l’Italicum blindato, a disonore del Partito democratico stesso».
«Renzi non ha più la maggioranza né alla Camera né al Senato e per questo ha paura e vuole mettere la fiducia sull’Italicum. Ma noi glielo impediremo con il voto segreto, anche sulla votazione finale». «Renzi violenta il Parlamento e il suo stesso partito. Per noi è abominevole», aggiunge Brunetta secondo il quale «Renzi è debolissimo, perde consensi. Noi in aula riproporremo tutti i nostri emendamenti e chiederemo su ognuno di essi che si voti a scrutinio segreto. Se poi il governo metterà la fiducia chiederemo il voto segreto anche sulla votazione finale».
L’addio di Sel
Anche Sel ha annunciato l’abbandono dei lavori: «Non siamo abituati alle farse, è un fatto senza precedenti, è evidente che Renzi tratta la commissione come una sezione del Pd», sottolinea il capogruppo Sel Arturo Scotto.
L’attacco della Lega
«Non abbiamo alcuna intenzione di mischiarci ai burattini di Renzi e di fare il loro gioco. Per questo non parteciperemo alla commissione Affari costituzionali», annuncia il deputato della Lega Cristian Invernizzi, capogruppo in commissione, dopo la sostituzione dei 10 dissidenti Pd.