IO, LUI E NESSUN ALTRO, è il titolo del romanzo della giornalista e direttore del quotidiano contattolab.it, Anna Ansalone, edito da ‘il Saggio’, di Avellino, che sarà presentato Domenica 11 novembre presso la sala del Circolo della stampa di Avellino, alle ore 18.00.
INTERVERRANNO:
Il Cav. Giuseppe Barra, Editore “Il Saggio”, Maria Ronca, resp.le casa Ed. “Il Saggio” Avellino, Marilina Buonopane, critica letteraria. Modera Gianni Colucci giornalista il Mattino, letture a cura dell’attrice Manola Valentina Perillo. Copertina dipinto “Incompreso” a cura dell’ artista Dorotea Virtuoso.
Conclusioni dell’autrice Anna Ansalone.
Io, lui e nessun altro: Racconta la storia di un Narciso che cattura l’animo della sua vittima malata d’amore.
Il racconto ambientato in un arco temporale tra presente e passato, narra le vicende di Giorgia, mamma precaria, che, dopo la precoce separazione non riesce a ricostruirsi una vita sentimentale sana. Le fragilità di una donna in difficoltà, destino voglia, si imbattono nelle abili mani di un narcisista…
Io, lui e nessun altro, è un racconto di particolare valore sociale, che affronta il tema della violenza sulle donne sotto una luce differente, quella psicologica. Questo romanzo vuole essere un monito per aiutare le tante vittime che sfortunatamente s’imbattono in una relazione affettiva patologica diretta all’autodistruzione. Un amore sano aiuta, sostiene: non crea isolamento e sofferenza. Nel racconto riflessivo nei panni di una dipendete affettiva, tante sono le domande che aiuteranno la protagonista a chiudere una relazione d’amore patologica.
Quanto un amore mascherato dai lineamenti gentili di un narciso può catturarti l’animo, fino a renderti schiava di una prigione del cuore che la tua stessa mente ha creato?In tal senso l’autrice del romanzo ha provato a rispondere alla domanda attraverso la storia di Giorgia, protagonista del racconto. Una giovane madre separata costretta suo malgrado a vivere nello stesso istante due sfumature differenti dell’amore.
Da una parte, il sentimento sincero ed incondizionato per il figlio Matteo. Dall’altra, un amore brutalmente consapevole nei confronti di un uomo, la cui unica ragione di vita è l’odio nei confronti di donne, dapprima illuse, poi usate, ed infine scartate. Lo scarto poi creerà quel dubbio che tuttavia lascia nella donna quella percezione di un amore ancora vivo, una sorta di legame illusorio abilmente architettato dal carnefice narciso, che all’occorrenza la userà nuovamente, lasciandole addosso il fetore di una violenza psicofisica che lentamente la consumerà.