Intervista a Carmine Tommasone,Campione d’ Italia e d’ umiltà

CARMINE TOMMASONE

Il pugile irpino Varmine Tommasone ha conquistato il titolo Italiano di Campione dei Pesi Piuma a Rezzato (BS), il 31 ottobre 2014 ai danni del pugile, pontino di adozione, Mario Pisanti.

Intervista al Campione Irpino Carmine Tommasone.

Allora Campione come ci sente  ad essere campione Italiano dei pesi Piuma, ormai da più di un mese?

Mi sento ancora molto emozionato, anche perché questo successo è venuto dopo un lavoro durato non mesi ma addirittura anni, quindi vincere il Titolo italiano a livello professionistico è una di quelle cose che capitano raramente.

Immagino che tu abbia fatto sforzi notevoli per raggiungere questo risultato. Vorresti raccontarci come si svolge la “giornata tipo” di un Campione.

Voglio premettere che il pugilato non è uno sport semplice dove bisogna fare tantissimi sacrifici , anche vincendo ricevi una grossa quantità di colpi. Gli allenamenti sono durissimi per una preparazione ad un titolo, mi alleno 2 volte al giorno e raggiungo i 12 allenamenti alla settimana, in oltre devo rispettare una dieta ferrea. Per quanto riguarda la giornata essa si articola in questo modo: Sveglia verso le sette per la preparazione atletica, poi il pomeriggio si svolge pressoché in palestra, dove mi sottopongo a circuiti, sedute di sparring e guanti con altri pugili e con il maestro che ricoprono ovviamente la parte tecnica.In oltre, per praticare un pugilato ad alti livelli bisogna allenarsi ad alti livelli, quindi spesso vado ad allenarmi fuori, con pugili di alto livello.Fortunatamente mi alleno con l’ amico Vittorio Parinello, due volte olimpionico Pechino 2008 e Londra 2012, quindi due tre volte a settimana questi Test-Match si svolgevano tra Caserta e Torre Annunziata.

Quindi ti sottoponi ad una dieta molto ferrea, quali sono gli alimenti da assumere e quali quelli da evitare?

Da premettere che non ho mai avuto bisogno di un dietologo, soprattutto grazie al mio passato nella Nazionale Italiana di pugilato dove  ho appreso come gestirmi grazie all’ aiuto dei tecnici presenti nello staff azzurro. Entrando poi nello specifico della mia dieta, io ho imparato ad articolarla con una colazione fatta di yogurt e cereali, un caffè durante la mattinata, poi a pranzo carboidrati e proteine a cena.

Ci vuoi raccontare un aneddoto divertente della tua preparazione fisica ad un match

Allora le fasi veramente dure e a volte divertenti sono quelle in cui devi calare con il peso per rientrare nei canoni, allora cominci a fare di tutto per togliere peso superfluo, ti ritrovi in palestra a sudare per togliere gli ultimi 100 grammi, vai in bagno per cercare di togliere quel grammo in più, ma che in realtà con questo metodo non sempre riesci a farlo. Ti voglio raccontare di un episodio simile capitato a dei Campionati, dove il peso deve essere preciso, io dovevo pesare per la mia categoria 57 Kg ma la bilancia elettronica riportava 50 g in più completamente nudo, allora avendo ancora due ore a disposizione cercai di togliere quei grammi sputando.

Quando sei passato professionista?

Sono passato professionista nel 2010, quindi sono già ben 4 anni, ma effettivamente di attività pura ho avuto solo 2 anni a causa di un brutto infortunio rimediato alla mano durante un match, per il quale mi sono sottoposto ad un delicato intervento di chirurgia, che fortunatamente è andato bene e mi permette oggi di esprimermi a livelli altissimi

Quali sono i tuoi obbiettivi futuri a livello pugilistico?

Spero a breve di poter difendere il Titolo appena conseguito in un match di difesa, poi insieme al mio entourage, procuratore e maestro, vorrei combattere per un Titolo della Comunità europea che non è altro che un Pass per accedere alle posizioni che danno la possibilità di combattere per il Titolo Europeo dei Pesi Piuma. Sono comunque idee per il futuro, ma io amo stare con i piedi per terra e per adesso voglio godermi meritatamente questo Titolo.

C’è un pugile al quale ti ispiri?

Ovviamente non posso far altro che pensare ad Agostino Cardamone, vedendolo allenarsi nella mia stessa palestra dal maestro Michele Picariello, nonché mio maestro, mi piacerebbe ricalcare le sue orme.Un altro pugile che a me piaceva tanto era l’ Inglese Naseem Hamed, ritiratosi imbattuto, noto per il suo modo spavaldo di combattere, anche se il mio è un pugilato molto diverso amavo vederlo combattere.

Sei scaramantico, hai dei riti portafortuna o degli oggetti?

Sono molto scaramantico, porto sempre sui lacci delle scarpette una coccinella, e ho sempre dietro un piccolo pupazzetto, una bambolina Kimmidoll giapponese che rappresenta l’ essere vincente.

Il pugilato ambasciatore di valori sani, tu di quali valori vorresti essere portatore?

Partiamo col dire che molti definiscono il pugilato come uno sport violento, invece io lo consiglio alle persone violente perché il pugilato ti aiuta e ti insegna a rispettare le regole e le persone, forma il carattere personale e quello sociale. Lo consiglio ai bambini e anche ai giovani, giovani che troppo spesso cadono con troppa facilità nelle trappole della droga e dell’ alcool, e anche a me ragazzo vivace qual’ ero il  pugilato ha insegnato molto, i valori del sacrificio e la cosa che più ritengo sia importante è l’ umiltà che da al pugile poi all’ uomo la capacita di rispettare l’ avversario sul ring, e del  prossimo nella vita.

intervista a cura di ANTONIO IANNACCONE