Clamoroso al cibali con questa famosa locuzione del grande Sandro Ciotti, ci apprestiamo a dare notizia dell’ennesimo stravolgimento targato rossonero. Un Milan irriconoscibile, cambiare 4 allenatori in due anni è la conferma di una crisi profonda, non solo di risultati. Dunque salta anche Mihajlovic, quando mancano sei giornate prima della fine della stagione, arriva Brocchi, allenatore della primavera e già ex centrocampista rossonero. Il quasi tecnico in realtà avrebbe dovuto sostituire Pippo Inzaghi lo scorso anno, ma in quel occasione si decise di attendere la fine della stagione. Quest’anno Berlusconi ha deciso diversamente, nella notte la sentenza! Sinisa è fuori! Bisogna dare una scossa alla squadra. Forse non è proprio la giornata giusta per licenziare l’ex difensore di Lazio e Inter, considerato che proprio nell’ultima gara di campionato contro la Juventus i rossoneri hanno giocato una buonissima partita. Ma Berlusconi è sempre stato un presidente esigente, e diciamocela tutta, non ha mai gradito troppo il vulcanico tecnico serbo. Nelle ultime settimane, l’ex cavaliere ha più volte dissentito con la formazione schierata dal suo allenatore e soprattutto con il modo di giocare. Dunque le spiagge per Mihajlovic sono terminate, il Milan non ha creduto più nelle sue possibilità di traghettare la squadra almeno in Europa league, sarebbe stato comunque un mezzo fallimento, considerato che Galliani aveva più volte ribadito ad inizio campionato che il Milan avesse tutte le carte in regola per raggiungere almeno il terzo posto in classifica e dunque quantomeno la qualificazione ai preliminari di Champions League. Un sogno sfumato già nel girone di andata, restava dunque utile l’accesso alla coppa minore, che il rossoneri potrebbero raggiungere qualora vincessero la Coppa Italia(finale contro la Juve) oppure perdendola, ma arrivando sesti in campionato (il Sassuolo è ad 1 punto). Il presidente rossonero e Adriano Galliani hanno cenato ad Arcore con Cristian Brocchi, allenatore della Primavera rossonera e figura ideale secondo il patron per guidare da subito la squadra: l’incontro è durato tre ore e si è chiuso alle 23.20. Manca solo l’ufficialità, ma ormai è certo che Brocchi guiderà il suo primo allenamento alle 15.
La decisione
Il 24 marzo, poco più di due settimane fa, Berlusconi aveva giurato che Mihajlovic avrebbe meritato la conferma in caso di trionfo nella finale di Coppa Italia. Ma evidentemente i recenti risultati in campionato, con il Milan incapace di vincere nelle ultime 5 partite e reduce da due k.o. di fila contro Atalanta e Juve, lo hanno indotto a cambiare idea. Così il patron ha affidato subito la squadra a Brocchi, che il presidente avrebbe voluto “promuovere” già l’anno scorso quando al timone c’era Inzaghi.
L’incontro
Martedì scorso, subito dopo i funerali di Cesare Maldini, Berlusconi aveva incontrato ad Arcore Galliani e Sacchi in quella che era stata definita una “rimpatriata” tra vecchi amici: in realtà i tre già progettavano il futuro del Milan, col patron che caldeggiava il nome di Brocchi, mentre l’a.d. e l’ex tecnico propendevano rispettivamente per Lippi e Di Francesco, anche se poi pubblicamente Sacchi ha sempre difeso Miha suggerendo al suo vecchio presidente di non cambiare l’ennesimo allenatore. Alla fine ha vinto Berlusconi: del resto è lui che decide.