A fine luglio, precisamente il giorno 26, c’era stato il pronunciamento del Tar con il quale respingeva il ricorso contro la realizzazione del biodigestore di Chianche. Con tale provvedimento si dava il via libera ad un impianto in terra irpina per il trattamento di 35mila tonnellate all’anno di frazione umida dei rifiuti. L’impianto in progetto ha un valore di 14 milioni e centomila euro ed e’ stato idealmente spinto dal sindaco di Chianche Carlo Grillo offrendo la disponibilita’ del sito ricadente sul territorio del Comune da lui amministrato.
Ma non l’ha presa bene il fronte del No, composto dagli otto Comuni limitrofi (tra i quali Tufo, Altavilla, Torrioni, ecc.) che costituiscono l’area D.O.C. G.del Greco di Tufo, cioe’ la perla dei vini irpini, intenzionato a proseguire la battaglia dinanzi a Consiglio di Stato e Ministero. Al Comitato si sono affiancate le associazioni Slow Food , la Coldiretti e la Confederazione Agricoltori della Campania, oltre ai molteplici gruppi che tengono a cuore la qualita’ dell’aria e i destini della Valle del Sabato. E’ pervenuto anche l’appoggio del Ministero delle Politiche Agricole e Turismo, il pentastellato Gian Marco Centinaio che in occasione del convegno del “Love Fiano Festival”ha espresso nota a sfavore del costruendo biodigestore.
I sindaci dei comuni dell’area ed i vitivinicoltori sono motivati a proseguire la battaglia da voler organizzare in settembre una grande manifestazione per la salvaguardia di tale zona del suo vino DocG.e tenere alla larga impianti di trattamenti dei rifiuti che nuocerebbero in termini di salubrita’ dell’aria e la escluderebbero dai circuiti turistici ed enogastronomici.