Google con android 11 obbligherà i produttori ad unificare gli aggiornamenti

Google costringerà i produttori di dispositivi mobili a unificare il sistema di aggiornamento con Android 11

Google è ormai decisa a cambiare rotta per quanto riguarda gli aggiornamenti del suo sistema operativo. Secondo fonti autorevoli che arrivano direttamente dal sito XDA-Developers, a partire dalle future release del robottino verde, presumibilmente già con Android 11, gli aggiornamenti dovranno essere eseguiti allo stesso modo e nel momento stesso del rilascio, indipendentemente dal marchio del nostro cellulare. I produttori dovranno recuperare e adattarsi al processo di aggiornamento che il gigante di Internet intende imporre con la sua prossima versione del sistema operativo mobile.

Gli esperti del sito Web XDA-Developers, hanno analizzato un cambiamento nella Vendor Test Suite (VTS) del sistema operativo mobile di Google. La modifica indica che VTS controllerà che tutti i dispositivi con Android 11 e versioni successive supportino gli aggiornamenti con la partizione A / B. Questo particolare sistema consente agli aggiornamenti di essere “perfetti”, performanti e soprattutto installabili non appena Google li rilascia.

Aggiornamenti unificati, maggiore protezione per tutti i dispositivi.

Oggi infatti, tanti, troppi dispositivi, nonostante ancora molto performanti vengano trascurati dalle aziende produttrici, che si limitano a sporadici aggiornamenti non sempre puntuali. Capita infatti che Google rilasci una patch di sicurezza a settembre, mentre i produttori di smartphone aggiornino i loro dispositivi a dicembre! Questo perché ogni produttore disponde di svariati modelli con hardware e meccaniche di compilazione software differente per ogni smartphone. Insomma, solo tanta confusione. Tuttavia, non tutti i produttori hanno installato le partizione A / B, quindi ora dovranno porvi rimedio altrimenti gli aggiornamenti falliranno.

La struttura delle partizioni A / B risale al 2016 e porta molti vantaggi ai dispositivi. Oltre a consentire l’esecuzione di aggiornamenti in background, ovvero consentire al cellulare di continuare a essere utilizzato durante l’installazione di patch o aggiornamenti di sicurezza, lo protegge anche da errori di installazione. C’è sempre un backup disponibile, se una copia fallisce, ce n’è una seconda che viene in soccorso in modo da non perdere alcun dato. Inoltre, in caso di guasto, il sistema si riavvia sull’altra partizione, impedendo il blocco del terminale.

Questo è lo stesso sistema utilizzato dai Chromebook per evitare problemi durante gli aggiornamenti.Marchi come OnePlus, LG, HTC, Motorola, Google, ASUS e Sony hanno già aderito a questo metodo e lo includono in tutti i loro modelli. Ma aziende importanti come Samsung e Huawei ancora non si sono adeguate. Fino ad ora, Google si è limitato a raccomandare il metodo di partizione. Tuttavia, secondo i dati trovati nel VTS, i prossimi flagship con Android dovranno supportare questo metodo in maniera obbligatoria.

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