L’ex ministro Mariastella Gelmini è ricaduta nella trappola dello sberleffo da social network, dopo l’assurda gaffe sull’ormai famosissimo tunnel del Cern, in questi giorni l’esponente di Forza Italia è diventata per l’ennesima volta la fonte principale di parodia sui social network, dopo aver lamentato pubblicamente le troppe multe che il comune Milanese sotto la guida di Pisapia infliggerebbe quotidianamente agli automobilisti.
Iniziativa lodevole, è sempre positivo denunciare eventuali abusi, purtroppo la discussa ex ministro dell’istruzione durante le riprese del video-denuncia, non si è accorta che proprio dietro le sue spalle erano parcheggiare tre auto in totale divieto di sosta, dunque forse le tante multe inflitte dai vigili sono giustificate?. L’ex Ministro è stata presa di mira soprattutto su twitter, centinaia i messaggi di sberleffo rivolte al suo profilo. «10mila multe» fatte ogni giorno a Milano «per riempire le casse comunali a scapito dei milanesi», «Vogliamo un traffico fluidificato e autovelox solo dove servono» queste le accuse fatte a Pisapia, ma il popolo del web, paladino di giustizia quando si tratta di smascherare politici, le ha subito dato pan per focaccia.
Botta e risposta sui social
Arriva l’immediata risposta politica dell’assessore Milanese ai trasporti, Pierfrancesco Maran : «Questa candidata davanti a tre auto in sosta irregolare dice basta multe. È la stessa – ha scritto – del tunnel dei neutrini dalla Svizzera al Gran Sasso».
Ed immediata la difesa della Gelmini: «Mi sorprende che l’assessore Maran abbia il tempo di mettere le freccette e di guardare i video. Lo ringrazio per la pubblicità che mi ha fatto. Ma il punto è un altro: a Milano si pagano troppe multe e si pagano perché mancano i parcheggi adeguati. In quella zona in qualunque ora del giorno ci sono tantissime persone che lavorano negli uffici e non sanno dove parcheggiare». «C’è un’indignazione generale per le diecimila multe al giorno che i milanesi devono pagare. Sicuramente – ha aggiunto – siamo per il rispetto delle regole ma anche per mettere i cittadini in condizioni di rispettarle e avere i parcheggi adeguati».
La gaffe del “tunnel”
Con un comunicato stampa del 23 settembre 2011 il ministro, facendo i complimenti agli scienziati del CERN e dell’INFN che avevano rilevato dei neutrini che avrebbero viaggiato ad una velocità superiore a quella della luce (cosa poi smentita da un più accurato controllo dei percorsi dei segnali GPS), ha affermato “Alla costruzione del tunnel tra il CERN ed i Laboratori nazionali del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro”. L’affermazione ha dato inizio ad una serie di polemiche, visto che tra i due laboratori, distanti in linea retta 730 km, non esiste nessun tunnel. Il Ministero ha successivamente emesso un comunicato stampa in cui si affermava che il tunnel di cui si parlava “non è per nessuna ragione intendibile come un tunnel che collega materialmente Ginevra con il Gran Sasso“. Entrambi i comunicati oggi non sono più disponibili in Rete.
Il 29 settembre, tuttavia, Massimo Zennaro, portavoce della Gelmini, presentava le proprie dimissioni. Pur non essendo l’autore materiale del comunicato, come portavoce era infatti responsabile dell’omesso controllo e della gestione della comunicazione successiva alla gaffe.