Gargani spiega le ragioni del NO al Referendum di ottobre

Politica – ieri presso l’Hotel De La Ville di Avellino si è svolto un importante dibattito in merito al Referendum Costituzionale sul quale i cittadini italiani saranno chiamati a pronunciarsi il prossimo ottobre. All’incontro promosso dall’onorevole Giuseppe Gargani erano presenti esperti e giuristi, tra i quali l’ex parlamentare salernitano Scarlato e il sindaco di Chiusano San Domenico il professore De Angelis. In prima fila presenti numerosi amministratori e il Senatore Cosimo Sibilia il quale ha di recente aderito al comitato per il NO, comitato costituito e voluto fortemente da Gargani.

“ Nel testo costituzionale sottoposto a Referendum è assente qualunque disegno e qualunque modello di stato e di società, un testo poco chiaro mette a serio rischio il nostro equilibrio democratico e modifiche cosi ampie mettono in crisi la Repubblica parlamentare. Nel caso di un risultato positivo del Referendum, non avremo né una parlamentare né una Repubblica Presidenziale, ma ci troveremo di fronte un sistema ibrido e confuso che non esiste in nessun paese e tradizione democratica. Non si capisce quale forma di stato e di governo si vuole realizzare, una cosa è certa, questa riforma insieme con l’Italicum rischia di trasformare il nostro sistema democratico in un sistema oligarchico e monarchico visto gli ampi poteri concessi al potere esecutivo e al premier, questa riforma è costruita intorno ai poteri del premier che assumerà poteri forti ed ampi senza controlli e contrappesi”. Le ragioni del No hanno un solido fondamento politico e giuridico,mentre i fautori della riforma non piegano perché bisognerebbe votarla” – e quanto detto e affermato da Giuseppe Gargani nel suo intervento al dibattito di ieri.

“ Le modifiche costituzionali per le quali ci sarà il referendum non preparano il futuro, ma ripropongono un passato nel quale si è sempre immaginato da parte di qualcuno che l’efficienza con un uomo solo al comando garantisca la stabilità politica e istituzionale con buona pace del pluralismo. Essere contro questa riforma non vuol dire essere conservatori, ma al contrario essere consapevoli, che mantenendo in piedi l’insieme delle norme che hanno garantito la democrazia e la pluralità istituzionale, si può costruire il nuovo nel rispetto dell’originario pensiero dei padri costituenti”- ha concluso  Gargani.

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