L’Olimpia battuta meritatamente a Desio 94-101, sotto di 18 punti già dopo 10 minuti, è stata costretta sempre ad inseguire. La squadra di Sacchetti, grazie a Dyson (27), Logan (25) e Sanders (20), trionfa per il secondo anno consecutivo nelle Final Eight, centrando uno storico Bis.
Il Banco di Sardegna vince una finale (101-94) per lunghi tratti dominata, arrivando più volte oltre la doppia cifra. Capace di volare a +18 in poco meno di dieci minuti, farsi raggiungere all’intervallo, prima di creare l’ultimo distacco decisivo del +17.
Un bis meritatissimo per gli uomini di coach Sacchetti, capace di costruire in poco meno di tre anni una squadra solida e ricca di giovani talenti, divenuta con merito tra le più forti della lega.
Il coach di Milano, Banchi, inserisce Moss su Logan, ma il grillo dell’Olimpia paga la velocità del play sassarese che segna 8 punti in avvio. Il Banco domina, realizzando 8 dei primi 9 tiri dal campo, +9 (18-9) dopo 5’, con l’Armani incapace di porre un rimedio concreto. Sassari non sbaglia un tiro, Milano difende molto male. Al 9 minuto il punteggio ha dell’incredibile, 33-15 per i sardi, con il solo Hackett (10 punti nel 1° quarto) che riesce ad evitare il tracollo.
Banchi chiama due timeout e l’Armani ad inizio secondo quarto inizia a giocare a basket, le percentuali “monstre” di Sassari calano alla distanza, grazie soprattutto alla forte difesa di Gentile. Possesso dopo possesso i campioni d’Italia accorciano le distanze.
La Dinamo segna solo 3 punti in 4’20” a cavallo tra i primi due quarti con Ragland che riporta i suoi a -10 (26-36), replicando ai 9 punti filati di un Logan sugli scudi, a cui fa da eco un super Dyson (33 punti in due alla pausa). Sassari ora fa molta fatica a trovare la strada del canestro (1/9 da due nel 2° quarto dopo il 7/11 del 1°) e così milano riapre la finale portandosi a -4. Sacchetti arrabbiato per alcuni episodi dubbi si prende un tecnico con palla in mano dei suoi, si va al riposo lungo sul -4 (47-51).
L’inerzia pare tutta per Milano, soprattutto dopo il giusto antisportivo fischiato a Dyson che rifila una sbracciata sul volto di Hackett. Ma la coppia Logan-Dyson non ne vuole sapere e Sassari risale a +7 (54-61), altre due triple (e siamo a 7/9) di David. Il parziale di 10-0 degli isolani vale un nuovo +15 (57-72), chiuso da una tripla di Melli, appena entrato dopo il 3° fallo di Kleiza. Milano risponde con un 9-0 ancora tutto del due Brooks-Ragland (66-72) ma, in una partita fatta tutta di break e controbreak, la Dinamo chiude il terzo periodo con un 5-0 coronato da un trepunti di Sacchetti per il 66-77 al 30’. Inizio di quarto periodo, tripla di Kadji e 7-2 sassarese per un +16 (68-84 con tanto Sanders) che sa di sentenza con Milano che non difende e in attacco non ha nulla da un disastroso e timoroso Gentile.
Un libero di Sosa a -5’51” fa 70-87, Ragland e Melli (75-87 a -5’) ridanno un briciolo di speranza all’EA7, ma una tripla di un Sanders (da 11 punti nell’ultimo periodo) allo scadere dei 24” mette la giusta firma su una finale sempre in mano ai campioni, che si complicano un po’ la vita nel finale con qualche leggerezza, subendo un 8-0 in pochi secondi che riporta Milano a -6 (91-97) con ancora 82” da giocare. Il quinto fallo in attacco di Ragland dopo lo 0/2 ai liberi di Dyson che faceva tremare Sassari, chiudeva, stavolta definitivamente, il match e Sassari riportava, meritatamente avendo condotto per 40’, la Coppa Italia in Piazzale Segni.