Covid-19 Campania | Da lunedì 22 giugno l’uso della mascherina all’aperto non sarà più obbligatorio. È questo il grande annuncio del presidente della Regione Vincenzo De Luca nella diretta di ieri pomeriggio, con la conferma della decisione nell’ordinanza firmata in serata. Tuttavia, la mascherina rimarrà ancora obbligatoria nei luoghi chiusi ma anche all’aperto, in luoghi e spazi affollati e ove non sia possibile rispettare il distanziamento sociale.
Le modifiche sulle modalità d’uso del dispositivo non sono le uniche novità fissate in quest’ordinanza. Infatti, da subito potranno riprendere, in presenza, corsi di lingue, di laboratori e di altre attività formative nei luoghi a ciò adibiti. Insieme alla formazione, potranno riaprire i battenti anche discoteche e locali consimili, a cui viene però applicato il divieto di ballo, lasciando di fatto il settore ancora paralizzato, poiché il ballo rappresenta la principale attività svolta in detti locali. A tal riguardo, appena pubblicata la misura, subito è scattata la feroce ironia da parte degli utenti sui social network.
A partire da lunedì, invece, potranno riavviarsi attività di cinema, teatri e spettacoli da vivo, sia all’aperto che al chiuso, così come quelle per sale gioco, sale scommesse e sale bingo. Per queste ultime, il protocollo ad hoc stabilisce, tra le principali prescrizioni, il divieto di assistere ai match trasmessi dai monitor in dette sale e la pulizia e disinfezione periodica (almeno ogni ora) delle superfici pertinenti agli apparecchi di gioco. Nel presente atto, De Luca esercita una riserva concessa dal governo centrale nell’ultimo DPCM siglato dal premier. Infatti, mentre il governo autorizza i congressi soltanto a partire dal 15 luglio, invece la Campania li rende realizzabili già dal 1°luglio.
Altro significativo aspetto disciplinato dalla misura è l’accesso alle strutture sanitarie. Nello specifico, viene deciso che le stesse disciplinino e organizzino gli accessi di accompagnatori e visitatori nelle sale di attesa e nei reparti. Tuttavia, resta il divieto, così come stabilito dall’esecutivo, di permanenza nei reparti di pronto soccorso per chi accompagna i pazienti, salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto.