Si prospetta un’estate pesantissima per chi lavora nel settore del turismo. I problemi causati non riguardano solamente i proprietari di stabilimenti balneari e i proprietari di alberghi o ristoranti. Tra i lavoratori vittime dell’emergenza ci sono anche gli stagionali. Secondo le ultime news, sarebbero oltre 400mila le persone attive nel settore ed escluse dal bonus dei 600 euro.
Il motivo è legato al fatto che questa categoria di lavoratori non ha i requisiti per essere annoverata tra i beneficiari della prestazione. Tra loro, come evidenziato da un’associazione di settore, ci sono infatti persone che fanno un secondo lavoro e che erogano regolarmente i contributi all’INPS. Da non dimenticare sono anche i professionisti più giovani, così come chi con i contributi non è in regola.
Cosa succederà nei prossimi giorni
Per motivi più che comprensibili, tutti gli occhi sono puntati sulle manovre che finalizzati ad aumentare il bonus sopra ricordato, facendolo passare da 600 a 800 euro. Nonostante questo, è bene specificare che si potrebbe avere a che fare con un ulteriore restringimento della platea dei beneficiari del bonus. Nel prossimo decreto, infatti, si prevede un tetto massimo di reddito, pari nello specifico a 35.000 euro.
Gli altri esclusi
La platea dei soggetti esclusi dall’erogazione del bonus da 600 euro non è certa poco consistente! Da non dimenticare, per esempio, è il caso de medici specializzati e dei dentisti che hanno dovuto chiudere lo studio per il lockdown e che risultano iscritti a più di una cassa previdenziale. Tornando un attimo all’aumento dell’entità del bonus per gli autonomi, i co.co.co e gli stagionali, è importante soffermarsi sul fatto che è data per certa la riconferma dell’assegno nella somma pari a 800 euro.
Cosa si può dire, invece, sul rifinanziamento della Cassa Integrazione in Deroga e degli altri ammortizzatori? Secondo quanto rivelato dal quotidiano Il Sole 24 Ore, si parla di un rifinanziamento della misura con 15 miliardi. Degna di nota è anche la Naspi, che verrà quasi sicuramente prolungata di due mesi per chi si trova in prossimità della scadenza del sussidio. Il prossimo decreto considererà anche la situazione di colf e badanti che, per via del Coronavirus, hanno visto il proprio lavoro interessato da una riduzione dell’orario. L’attenzione mediatica è alta anche per quanto riguarda il reddito di emergenza. Questa somma, che dovrebbe corrispondere a circa 500 euro, ed è destinata a un milione di famiglie. Soffermandosi ancora sulla Cassa Integrazione in Deroga è il caso di ricordare che, per il decreto aprile, si prevede un prolungamento ulteriore di ulteriori 9 settimane.
La misura, che include anche le imprese con meno di 5 dipendenti a libro paga, era stata fino ad ora prevista per un lasso di tempo pari a 9 settimane. Chi ne ha usufruito? Secondo quanto riportato di dati ufficiali dell’INPS, i beneficiari di questo ammortizzatore sono circa 7,3 milioni di persone (si tratta di numeri aggiornati al 24 aprile).
Entrando ulteriormente nel dettaglio, specifichiamo che le domande di accesso alla cassa integrazione ordinaria sono state più di 335mila. Come riportato sempre sulle colonne de Il Sole 24 Ore, al 24 aprile ne erano state autorizzate più di 247mila su una platea complessiva di più di 4 milioni di lavoratori aventi diritto. I 15 miliardi di rifinanziamento sopra citati verranno destinati non solo alla cassa, ma anche ai fondi di solidarietà per artigiani e lavoratori a somministrazione. Tutto questo verrà concretizzato in due step partendo da un rifinanziamento di 5 settimane e da uno ulteriore di 4.