In molte PMI (soprattutto quelle che lavorano per conto di terzi) la determinazione del costo del prodotto, e quindi del prezzo da proporre in offerta, non è sempre semplice. Alla valutazione dei costi indiretti e dei costi fissi va aggiunta quella relativa ai costi variabili del prodotto. Per realizzare la nostra analisi prenderemo in considerazione le seguenti tipologie di costo:
- Costi fissi: si tratta di costi il cui ammontare rimane il medesimo al variare del volume di lavoro svolto in un intervallo di tempo ben definito.
- Costi variabili: al netto della capacità produttiva totale, sono costi che differiscono al variare del volume di lavoro svolto.
- Costi diretti: sono i costi che riguardano direttamente il prodotto finito o la commessa. Ne fanno parte l’acquisto di prodotti, le materie prime e la manodopera diretta.
- Costi indiretti: sono tutti i costi che non appartengono alla categoria dei costi diretti, come ad esempio i costi di energia e manutenzione, senza dimenticare gli ammortamenti.
- Costi comuni: si tratta di quei costi che non fanno mai riferimento ad un unico settore (come ad esempio i costi della divisione marketing)
- Costi speciali: fanno riferimento in maniera diretta all’oggetto di osservazione: ad esempio i costi di ammortamento di una risorsa utile per attività collegate alla produzione di un bene
Queste tipologie di costi sono a due a due complementari, pertanto ogni costo può rientrare in ciascuno dei tre gruppi. Focalizziamoci quindi sulla determinazione dei costi indiretti e dei costi fissi: tra i primi rientrano quelli relativi al lavoro del personale indiretto (ufficio commerciale, magazzinieri, addetto al controllo qualità, addetti alla logistica) e relative attrezzature (materiali di consumo). Tra i costi fissi e di struttura, invece, troviamo quelli degli uffici amministrativi, della direzione aziendale e i costi di affitto dei locali.
Determinazione del costo del prodotto
Per calcolare il costo del prodotto occorre ripartire i costi del personale (in aggiunta a quelli delle macchine/attrezzature) sulle differenti attività produttive o commesse. Bisogna fare attenzione a non trascurare parte dei costi sostenuti, in quanto è possibile ascrivere all’attività produttiva le fasce orarie effettivamente impiegate per realizzare il prodotto, ma poi risulta essenziale codificare come costi fissi le ore di manodopera non direttamente destinate all’attività produttiva (ore di formazione per il personale, fasce orarie impiegate per la manutenzione delle macchine, organizzazione interna).
Sul mercato sono disponibili alcuni software, come la Piattaforma E3 sviluppata da Dialog Sistemi, che forniscono tutti gli strumenti utili per certificare e garantire un controllo di gestione analitico per tutte quelle imprese viziate da costi indiretti molto elevati.