Quale dovrebbe essere il limite tra privacy e giustizia? I messaggi scambiati in privato sono e restano una priorità, sapere che i miei messaggi non possono essere hackerati e quindi divulgati in rete, da utente mi rende più tranquillo. Tuttavia se magari a scambiarseli sono due trafficanti di droga come accaduto in Brasile? O ancor peggio il caso del terrorista di San Bernardino negli stati Uniti, dove la Apple si è rifiutata nonostante la richiesta dell’FBI di sbloccare il suo Iphone? In questo caso sarebbe stato giusto fare uno strappo alla regola? Bhe difficile dirlo, da una parte le aziende dimostrano di tenerci ai propri utenti, dall’altra parte dimostrano di tenerci “anche troppo”, un discorso troppo delicato. Nel corso degli ultimi mesi se ne è discusso molto, quello che è certo e che almeno nel caso Brasiliano, il governo dopo il rifiuto ha reagito pesantemente bloccando l’accesso a WhatsApp
Come mai è nata questa estrema corsa alla sicurezza? Praticamente tutte le maggiori chat hanno deciso o stanno decidendo di ricorrere alla cifratura “end to end”, un sistema di sicurezza decisamente efficace, tra i singoli utenti si crea una sorta di rete privata dove vengono criptati tutti i dati, foto, video,messaggi. A tali dati è possibile accedere solo tramite password, il sistema è cosi sicuro che neppure la stessa azienda ha le capacità tecniche per accedervi. Conosciamo praticamente da sempre l’estrema sicurezza ed impenetrabilità dei sistemi Apple, sulla stessa scia ha proseguito Telegram, poi VIber, e per finire WhatsApp lo scorso aprile, oggi arriva l’annuncio anche da parte di Facebook, deciso ad implementare la stessa caratteristica anche nella propria chat Facebook Messenger. Era il giugno del 2013, quando un tecnico della CIA, Edward Snowden ha rivelato pubblicamente al mondo dettagli di diversi programmi di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico, fino ad allora tenuti segreti.Attraverso la collaborazione con Glenn Greenwald, giornalista del The Guardian che ha pubblicato una serie di denunce sulla base di sue rivelazioni avvenute nel giugno 2013, Snowden ha rivelato diverse informazioni su programmi di intelligence segretati, tra cui il programma di intercettazione telefonica tra Stati Uniti e Unione europea riguardante i metadati delle comunicazioni, il PRISM, Tempora e programmi di sorveglianza Internet. Uno scandalo enorme, che ha spinto governi e colossi tecnologiche a rafforzare le proprie difese e quelle dei propri utenti.
Tocca a Facebook Messenger
Dopo Telegram, WhatsApp e Viber anche Messenger Chat corre ai ripari, da qualche giorno infatti, è iniziata la fase di test crittografia, per rendere le conversazioni totalmente segrete e inaccessibili.
«Ora – fanno sapere i manager di Facebook – sarà possibile scegliere di creare conversazioni “segrete” su Messenger, che possono essere lette solo sul dispositivo della persona con cui stai comunicando, senza passare attraverso i server».
Tale cifratura, prende il nome di “end to end”. «Grazie a questo sistema di sicurezza, nessuno potrà mai leggere o intercettare le conversazioni degli utenti a meno che non sia lo stesso utente a segnalarci il contenuto (magari violento) o che lo stesso non venga archiviato sempre in maniera segreta sui nostri server.
In fase di test
Facebook messenger va oltre, ad oggi quando arriva un messaggio è possibile visualizzarlo contemporaneamente su tutti i dispositivi dove è attivo il proprio account, pc, tablet, smartphone, con la nuova funzionalità sarà possibile limitare questa possibilità e scegliere su quali e quanti dispositivi far visualizzare il messaggio.
”Al momento le conversazioni segrete sono disponibili su basi limitate, ma saranno rese disponibili in misura maggiore quest’estate. Durante questa prova, – si legge ancora nel documento – si raccoglieranno feedback sulla funzionalità, ne sarà misurata la prestazione e saranno introdotti strumenti per consentire la segnalazione dei contenuti”.