Sentiamo parlare sempre più di motorizzazioni alternative per le automobili a quelle tradizionali di benzina e gasolio; e intanto vediamo in giro sempre più numerosi modelli di auto ibride.
Intanto il motore ibrido ha conquistato il 10% dell’utenza automobilistica: il suo trend è in continua ascesa dal momento che rappresenta un soluzione ottimale coniugando la riduzione di emissioni nocive all’ottimizzazione dei consumi. Vediamo in cosa consiste e di quante versioni disponiamo al momento. L’ibrido consiste in un’unità elettrica abbinato ad un propulsore termico (benzina o diesel) che va ad alimentare il primo nelle frasi di frenata e decelerazione. Abbiamo tre modalità:
1) il Full Hybrid che consiste in un’unita’ elettrica che entra in funzione da sola in partenza e alle basse velocità (fino a 50 kmh); dopodichè si attiva il motore termico che collabora e contribuisce a rigenerare la batteria dell’elettrico.
2) il Mild Hybrid che come nel primo caso consiste nell’abbinamento del motore termico ad un modulo elettrico che gestisce la funzione di motorino d’avviamento e di alternatore ricaricandosi in frenata e in decelerazione.
3) Una versione più avanzata è costituita dall’Hybrid Plug-in che offre la possibilità di ricaricare le batterie (più potenti e capaci) da una colonnina esterna. Questi ultimi sono più costosi, per la maggiore capacità del motore e delle batterie e consentono un più esteso sfruttamento ed autonomia del motore elettrico che in tal modo percorre più chilometri. Quindi i costi iniziali sono elevati, e l’utilizzo più complicato in quanto necessita di una ricarica in garage di sei-sette ore, oppure di almeno mezz’ora alla colonnina esterna.
La Tesla di Elon Musk è ad oggi l’Auto elettrica più venduta
4) Infine c’è l’elettrico puro, che presuppone la dotazione di batterie molto capaci, un potente motore ed un inverter che ha la funzione di trasformare la corrente in alternata per consentire il trasferimento dell’energia alle ruote. I vantaggi dell’elettrico puro sono dati dalla silenziosità di marcia e dalle emissioni nocive nell’atmosfera che sono quasi nulle. I contro: l’elevato costo iniziale dei vari modelli e l’uso quotidiano che se rapportato ad un chilometraggio elevato necessita di un pacco batterie molto capace.
Vediamo qualche esempio commerciale. Il top di gamma dell’auto elettrica è rappresentato dalla Tesla Model S, la casa di Elon Musk che ha intrapreso convintamente il progetto della propulsione elettrica. Questo modello garantisce il mglior rapporto autonomia/costo: la Casa dichiara un’autonomia di 600 km.con un pieno di 40 euro, quindi 0,067 euro a km. Ha un prezzo non modico di 66mila euro.
Meno cara la Njssan Leaf (49mila euro) che ha una batteria di 30 kwh e può percorrere fino a 250 km. con un pieno da 12 euro. Per avere un prodotto più economico ci dobbiamo accontentare della Renault che offre la Zoe (una compatta segmento B) a 34mila euro e percorre 380km. con un pieno di energia di 16,40 euro.
In definitiva le case costruttrici automobilistiche si stanno orientando alla produzione dell’elettrico puro ma per il momento, sia il prezzo iniziale come quello d’esercizio, ed anche a causa di una diffusione non capillare delle colonnine da rifornimento, non consentono una diffusione di massa.
Mentre le versioni ibride comportano un investimento abbordabile ed un utilizzo molto pratico con la doppia motorizzazione, per cui stanno ottenendo un riscontro sempre crescente presso un’utenza attenta ai consumi e all’ecologia.