Streaming IPTV, business milionario che danneggia Sky e Dazn

Il fenomeno IPTV illegale è in continua crescita. Sky, Dazn ,Mediaset Premium, Netflix e tutti gli altri operatori di streaming non hanno i mezzi per combattere un sistema diventato ormai una corazza impenetrabile.

Streaming IPTV, di cosa si tratta? E’ legale? In maniera piuttosto semplificata, lo streaming Iptv è un sistema di trasmissione di segnali televisivi attraverso la rete internet. Per rendere il concetto più semplice, con le IPTV è possibile guardare i canali televisivi (Rai, Mediaset, Sky, ecc ecc) attraverso un qualsiasi dispositivo provvisto di connessione ad Internet. Quindi si, ad oggi lo streaming IPTV è legale ed è consentito da un numero sempre maggiore di reti televisive Italiane ed estere. Mediaset con Mediaset play e la Rai con il suo RaiPlay sono due esempi di emittenti con un largo palinsesto di contenuti on demand. Registrandovi ed accedendo alle rispettive App potrete guardare contenuti in diretta o se magari vi siete persi una puntata della vostra serie preferita potrete tranquillamente rivederla quando vi è più comodo.

Il progetto IPTV esiste da circa 15 anni, ma solo oggi stiamo assistendo ad una crescita esponenziale, grazie soprattutto alla diffusione della banda larga. Infatti, per usufruire di un servizio soddisfacente è necessaria una connessione di almeno 6-8 Mbps, velocità che garantisce una visione dei canali in risoluzione Full HD. Dimenticatevi lo streaming degli scorsi anni, in bassissima risoluzione, con continui Lag ed immagini pixellate. Oggi, in molti casi è possibile trasmettere anche canali in 4k.

Streaming IPTV e le liste IPTV sono legali?

La tecnologia che gestisce il protocollo dello streaming IPTV (Internet Protocol Television) è assolutamente legale, diventa illegale quando il suo utilizzo viola il copyright. Creare delle liste di canali in chiaro infatti, non comporta sanzioni, anzi, spesso le stesse emittenti rilasciano le sorgenti per poter usufruire dei loro canali attraverso la IPTV, chiamate liste canali in chiaro (es, Mediaset, Rai, La7). Tuttavia negli ultimi anni le IPTV in chiaro sono state sostituite dalle applicazioni dedicate: Rai, Mediaset, La7, così come le stesse emittenti locali si sono evolute, rilasciando applicazioni dedicate allo streaming dei propri canali. Insomma, ad oggi, quasi tutta la Televisione in chiaro è fruibile gratuitamente e legalmente attraverso applicazioni per Android e Ios e Windows.

Quando lo streaming IPTV diventa illegale?

Lo streaming IPTV diventa illegale quando vengono vendute o distribuite gratuitamente delle liste m3u o liste m3u8 contenenti sorgenti e canali coperti da copyright. Entrando nel cuore del problema, una IPTV diventa illegale quando consente di guardare Eventi Sportivi, Film e Serie Tv, protetti dal diritto d’autore.

Sky, Mediaset Premium, Dazn, Bein Sport, solo per citare le più famose, sono delle emittenti televisive a pagamento, ciò significa che, per usufruire dei contenuti offerti dalle citate emittenti, bisogna pagare un abbonamento mensile, che varia a seconda dei pacchetti acquistati. Fatto ciò, sarà possibile godersi, eventi sportivi, serie tv, film, documentarti e tanto intrattenimento, in maniera del tutto legale.

Le proposte indecenti dei pirati IPTV.

Ed è qui che entrano prepotentemente in gioco i pirati dello streaming IPTV. Al costo di poco più di 10 euro al mese, vengono vendute delle liste IPTV contenenti migliaia di canali di tutto il mondo. Con un risparmio anche del 90% rispetto ad esempio a Sky. Grazie all’utilizzo delle liste illegali è possibile guardare qualsiasi sport, film o evento in pay-per-view, trasmesso in qualsiasi parte del mondo. Vuoi guardarti il Volley Turco o la terza serie di calcio Tedesco? Nessun problema, spulciando tra le migliaia di canali, perfettamente ordinati per nazione, puoi trovare quello che cerchi.

Come funziona lo streaming IPTV pirata e cosa si rischia.
Con la diffusione di internet è cambiato anche il concetto stesso dello streaming IPTV illegale, un tempo si clonava la tessera Sky e la si vendeva al gruppo ristretto di conoscenti. Oggi le “liste con i canali IPTV illegali” possono essere distribuite in tutto il mondo in pochi click. Ma non è tutto, oggi non sono neppure necessarie strumentazioni avanzate come Server locali o PC ad elevatissima potenza. Il pirata può gestire il suo business dalla sua cameretta, acquistando semplicemente dei server online, sul quale dovrà solo installare i vari applicativi per gestire l’intera piattaforma illegale.

Bassi costi di gestione per lo streaming IPTV, business milionario.
Volendoci tenere bassi, tra abbonamenti vari e costo mensile dei server, un pirata investe mediamente attorno ai 2000 euro al mese, pertanto, gli sarebbe sufficiente vendere 200 liste per rientrare dei costi iniziali.

Vi starete chiedendo, bhè, vendere 200 liste non sarà facile. Sbagliato! In media chi offre questo genere di servizio illegale, riesce a costruirsi un pacchetto clienti di almeno 2-3000 persone! D’altronde sono sufficienti due condizioni per crescere a dismisura: Ottima qualità del servizio, grazie al quale saranno gli stessi utenti a pubblicizzare il servizio con il passa parola. Pubblicizzare il proprio sito pirata su Google.

Eh già, sembra paradossale, ma la stessa google, ligia alla protezione dei suoi navigatori, consente a questi soggetti di pubblicizzarsi attraverso il programma Google Adwords. D’altronde è sufficiente scrivere la key ‘IPTV’ sul motore di ricerca, e controllare chi viene mostrato (pubblicizzato) nelle prime posizioni. Assurdo no?.

Cosa si rischia se si viene beccati con le mani nella marmellata?
La verità è che ad oggi la struttura delle IPTV illegali è un mondo parallelo, praticamente intoccabile. Si stima che in tutto il mondo ci siano oltre 100 milioni di clienti mensili in continua crescita. In italia invece, i furbetti dello streaming IPTV pirata si aggirano attorno ai 2-3 milioni.

Come possono Sky, Dazn e le stesse autorità Italiane intervenire per arginare il problema? Come sarebbe possibile bloccare un pirata che opera i suoi illeciti dall’Arabia Saudita con server installati in Islanda? Impossibile. Ma pur avendo la fortuna di bloccarne uno, ce ne sono altre centinaia che continueranno ad offrire lo stesso servizio.

Sono finiti i tempi in cui la Guardia di Finanza effettuava blitz in abitazioni con decine di server attivi, potendo portare a termine arresti o elargire sostanziose multe. Oggi gli utenti pirata sono in una botte di ferro, e le tanto decantate multe fino a 2000, 5000, 25000 euro, sono solo un vago tentativo per provare ad intimidire qualcuno. Ma sapete quanto possa essere intimorito il pirata turco con server in Mongolia? ZERO!

Oltretutto, relativamente all’Italia, quando si acquistano questi servizi illegali è anche possibile escludere i canali della propria nazione (Sky Calcio, Sky Sport, Sky Cinema, Dazn, ecc ecc), pertanto le autorità cosa potranno contestare? Che stai guardando illegalmente la TV del Burundi? Insomma, lo streaming IPTV giorno dopo giorno diventa una matassa sempre più intricata da sbrogliare.

Come combattere Lo streaming IPTV a 10 euro?

Secondo la mia opinione, ci sarebbero solo due modi per bloccare in maniera definitiva il fenomeno delle IPTV illegali. Chiudere internet (provocatorio), o diminuire i prezzi di alcune PayTv.

Parlando solo di Sport, Dazn con i suoi 9,99 euro al mese, ad esempio, offre tantissimi contenuti: Serie B, Serie A, Ligue One, La Liga, Motori, Combattimento. E seppur la partenza non è stata delle migliori si tratta pur sempre di un prezzo vantaggioso. Sky invece, al costo di 30 euro al mese, propone il ticket Sport per NOW TV, che offre: Serie A, Premier League, Bundensliga, Champions League, Europa League, Formula Uno, Moto Gp, Tennis. In questo caso forse, il prezzo risulta un tantino elevato, ma si tratta sempre di 1 euro al giorno. Insomma, tirando le somme, con circa 40 euro al mese (che diventano 35 euro, dividendo legalmente Dazn) resta possibile godere di tutto lo sport top europeo e mondiale. E pazienza se dovete rinunciare alla seconda divisione Turca o al Volley Bulgaro. Basta fare i furbetti!

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