Nella giornata di ieri ad Avellino, nella centrale piazza Liberta’, vi e’ stata una massiccia mobilitazione contro l’insediamento del biodigestore a Chianche, che ha visto protagoniste associazioni ambientaliste, produttori di vino, sindaci e cittadinanza. La querelle va avanti oramai da tempo ed ha preso corpo da quando il sindaco di Chianche Carlo Grillo nelle’estate del 2018 ha inviato una lettera ai sindaci dei comuni viciniori con cui chiedeva una manifestazione di interesse all’installazione di un impianto di compostaggio dei rifiuti di tipo aerobico, come da regolamento della Regione Campania. L’impianto, del costo di 14,1 milioni di euro, andrebbe a smaltire 35mila tonnellate di rifiuti organici all’anno oltre a 10mila tonnellate di verde e strutturante, fondamentale per la realizzazione del Compost, prodotto che puo’ essere usato come fertilizzante.
Il Sindaco Grillo ha ricevuto l’approvazione di alcuni comuni ed il diniego di altri, e forti critiche dalle associazioni ambientaliste e dei produttori di vini docg. Ricordiamo che Chianche e’un’amena localita’ circondata dai vitigni del Greco di Tufo.
L’assenza della politica e la protesta dei viticultori
I politici, che finora non si sono occupati molto della questione, cominciano a parlarne con una certa assiduita’, anzi l’argomento tiene banco in ogni comizio elettorale. Sara’ forse la suggestione delle urne e l’imminenza del voto, ma i politici di ogni area, dal centro destra al centro sinistra passando per il Movimento 5 Stelle, si schierano contro l’insediamento del biodigestore di Chianche, adducendo motivazioni ambientali e di paventati danni alle Terre del Greco, da cui si ricava un prodotto che costituisce un’eccellenza della produzione vitivinicola irpina.
Il Presidente dell’ Ato, Valentino Tropeano, invece e’ sempre stato al fianco del sindaco di Chianche, dichiarandosi favorevole a un progetto che ritiene utile allo smaltimento dei rifiuti della provincia. Intanto il Sindaco Grillo, che si definisce “Uomo del fare” ha annunciato la sua candidatura al Consiglio regionale con Fare Democratico ed appare deciso a portare compimento il suo progetto.
Gli imprenditori, tra i presenti Teresa Bruno, Piero Mastroberardino e Maura Sarno, hanno polemicamente depositato le chiavi delle loro aziende in quanto essi ritengono che, in caso di installazione del biodigestore, chiuderebbero la loro attivita’. Accorato l’intervento di Ranieri Popoli, portavoce del coordinamento “Nessuno tocchi l’Irpinia”. Egli ha sostenuto che si deve riconsiderare il modo in cui si e’ proceduto sinora, cioe’ di far decidere ad enti tecnici come l’Ato il destino delle nostre terre. Parla di una battaglia di civilta’, in quanto la parola deve tornare all’assemblea dei Sindaci, in quanto portatori delle peculiarita’ dei territori e della volonta’ popolare; le decisioni sugli insediamenti produttivi non possone essere affidati allo studio di commissioni tecniche estraneee al territorio