Udc Laboratori su politica e società, la società dei nuovi doveri

Bagnoli irpino – Informazione, cooperazione e legalità, sono questi i tre temi del ciclo di laboratori su politica e società che si è tenuto al Laceno, in territorio di Bagnoli Irpino, lo scorso weekend. “La stagione dei nuovi doveri” è il titolo dell’iniziativa promossa dal coordinamento regionale dell’Unione di Centro Campania che si è tenuta presso il Grand Hotel Grisone, nel cuore dell’unica stazione sciistica della Campania.
«E’ un appuntamento di approfondimento – commenta Giuseppe De Mita, vice segretario nazionale e commissario regionale dell’Udc campana – al quale teniamo molto. In un tempo in cui la velocità, sia nell’azione che nella comunicazione politica, assurge a valore, noi scegliamo la strada e la potenza della parola. E lo facciamo attraverso la forma del laboratorio, inteso proprio come spazio di apprendimento e di confronto aperto. Le presenze che si alternate nel corso della tre giorni al Laceno, infatti, non hanno a che fare con la politica intesa nella sua accezione militante, ma fanno riferimento ad ambiti che con la politica dialogano e rispetto ai quali la politica ha il dovere di assumere una posizione di ascolto non passivo, ma dialettico e problematico».
Ricco il programma della Scuola Politica del Laceno. Si è iniziato con il primo laboratorio dedicato all’informazione e la comunicazione “La responsabilità di raccontare la realtà, il dovere di informare”, moderato dal responsabile regionale della Comunicazione e della Formazione UDC, il prof. Michele Infante, incontro a cui hanno preso parte Alessandro Barbano, direttore de “Il Mattino”, e Paolo Messa, componente del Consiglio di Amministrazione della Rai. La giornata si chiusa proprio con una conversazione-testimonianza di Claudio Gubitosi, direttore di Giffoni Experience. Sabato, l’incontro dedicato alla cooperazione. Il laboratorio, che ha per titolo “Dai doveri di cura al dovere di sviluppo: il caso della cooperazione sociale”, ha visto la partecipazione di Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il Sud, e di Vincenzo De Bernardo, presidente nazionale Confcooperative – Federsolidarietà.
Alle ore 15 territorio e punti di vista nell’ambito dell’iniziativa “Vedute e visioni”, passeggiata a cura del Cai – sottosezione di Nusco con guida all’immagine a cura del fotografo Mario Laporta e dell’Agenzia fotogiornalistica Controluce. L’intervento poi del segretario nazionale UDC ed europarlamentare del PPE Lorenzo Cesa, intervistato di Andrea Covotta, caporedattore del Tg2, segretario nazionale dell’Udc, sul tema “Dall’Europa del rigore all’Europa della solidarietà”, ha visto il dibattito incentrarsi sul rilancio del progetto Europeo. Ma l’on. Cesa, ha colto anche l’occasione per delineare la nuova linea politica del partito, L’UdC intende correre da sola con il proprio simbolo ed i propri candidati alle prossime amministrative e ha disconosciuto il progetto di fusione con NdC o di Area popolare così come si era delineato lo scorso anno. Mettendo la parola fine alle voci di uno scioglimento del partito per confluire in altri gruppi parlamentari – l’on. Cesa ha dato via al rilancio dell’azione politica e del tesseramento.
A seguire il laboratorio dedicato ai temi della legalità. “Corruzione tra nuovo senso del dovere e sanzione penale” è il titolo dell’incontro che vedrà la partecipazione di Ferruccio Capalbo, magistrato della Corte dei Conti, di Fabrizio Fiore sostituto procuratore Torre Annunziata.
Domenica mattina, si è tenuta la Lectio Magistralis, dell’ex. presidente del consiglio Ciriaco De Mita, lezione dal titolo “L’equilibrio politico: dall’alternanza alla convergenza” è il titolo della conversazione con. Nell’incontro coordinato dal giornalista Generoso Picone, una rilettura della stagione politica del novecento, e la crisi della democrazia della rappresentanza.
«Abbiamo scelto – dichiara ancora il deputato Giuseppe De Mita – il richiamo ai doveri, ai nuovi doveri, come titolo di questa iniziativa. E, ovviamente, non è casuale. Ci muoviamo dalla considerazione che, in un’epoca in cui la politica si trova sempre più spesso a testimoniare la propria impotenza, ad una nuova gerarchia dei diritti deve per forza di cose corrispondere la consapevolezza dei doveri che ciascuno di noi è chiamato ad assumersi nei confronti di se stesso e degli altri».
«Un progetto politico parte da un visione della società, dei suoi valori e delle sue relazioni istituzionali – spiega Infante – libertà-persona-giustizia sociale: all’interno di una tradizione, quella del Partito popolare, che quest’anno compie 97 anni dalla fondazione. Non abbiamo bisogno di giovani improvvisati ed impreparati. I politici tornino a scuola a studiare ed a prepararsi, l’ignoranza è il vero male della classe politica locale; i giovani migliori della mia generazione si tengono alla larga dalla politica, li capisco ovvio, ma il pensiero politico è un impegno civico, morale ed intellettuale. Troppo facile sentirsi meglio degli altri – atteggiamento tra l’altro che non è nella nostra cultura cristiano-democratica – tutti sono capaci di criticare, pochi di fare… la situazione è difficile, complicata, ma non si può fare come Ponzio Pilato, non si ci può lavare le mani, o è la stagione dell’impegno, la Stagione dei Nuovi Doveri o non è niente, non resta niente, solo lamenti e piagnistei, populismi e frustrazione, le passioni tristi dell’egoismo e del menefreghismo».
A cura di Marco Grossi

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