NEW YORK – Sono Migliaia le persone scese in piazza in diverse città di tutti gli Stati Uniti in segno di protesta contro il presidente Donald Trump, in particolare chiedendo che il tycoon renda pubbliche le sue dichiarazioni dei redditi.
Da New York a Chicago e naturalmente nella capitale Washington migliaia di marce di protesta sono state organizzate in quasi 150 città, molte in contemporanea, dando vita all’evento battezzato ‘Tax March’ e organizzato in coincidenza con il ‘tax day’ negli Stati Uniti, ovvero la scadenza – il 15 aprile- per la presentazione delle dichiarazioni di redditi e simili documenti di natura fiscale.
Il presidente non è obbligato dalla legge a rendere pubbliche le sue dichiarazioni al fisco: è tuttavia una consuetudine che il tycoon è il primo presidente in 40 anni a non rispettare.
Alla marcia di New York hanno partecipato anche alcuni volti noti, mentre la contestazione ha seguito il presidente fino a Mar-a-Lago, in Florida, dove si trova per trascorrere il weekend nel resort di sua proprietà.
Sulla marcia non sono mancati i disordini, e si registrano già 15 arresti, questo il bilancio degli scontri verificatisi a Berkeley, in California, tra manifestanti pro e anti Trump.
Lo riferisce la Polizia locale, indicando la presenza di persone vestite di nero che si autodefiniscono anarchici, descrizione che evoca i black bloc. Vi sarebbero inoltre almeno un paio di feriti lievi.