Papa Francesco durante la veglia pasquale di ieri sera, invita i fedeli a non “abituarsi a convivere con il sepolcro, ma a convivere con la frustrazione”. Un messaggio questo lanciato durante l’omelia della Veglia Pasquale. Riflettendo su Maria di Magdala e l’altra Maria, le due donne accorse al sepolcro, di cui parla il Vangelo di Matteo, Francesco ha sottolineato che “anche i nostri volti”, come i loro, “parlano di ferite, parlano di tante infedeltà – nostre e degli altri -, parlano di tentativi e di battaglie perse.

Il nostro cuore sa che le cose possono essere diverse, però, quasi senza accorgercene, possiamo abituarci a convivere con il sepolcro, a convivere con la frustrazione. Di più, possiamo arrivare a convincerci che questa è la legge della vita anestetizzandoci con evasioni che non fanno altro che spegnere la speranza posta da Dio nelle nostre mani”. E, invece, “con la Risurrezione”, ha rimarcato il Papa, “Cristo non ha solamente ribaltato la pietra del sepolcro, ma vuole anche far saltare tutte le barriere che ci chiudono nei nostri sterili pessimismi, nei nostri calcolati mondi concettuali che ci allontanano dalla vita, nelle nostre ossessionate ricerche di sicurezza e nelle smisurate ambizioni capaci di giocare con la dignità altrui”.

Ancora una volta, ha sottolineato Francesco, “Dio ci viene incontro per stabilire e consolidare un tempo nuovo, il tempo della misericordia”.