Scoprire la diagnosi della dislessia grazie ad una app: screening e corsi di formazione per docenti

La dislessia è un disturbo classificato tra i Disturbi specifici di apprendimento (DSA), e la sua principale manifestazione consiste nella difficoltà che hanno i soggetti colpiti a leggere velocemente e correttamente, nonché ad elaborare e comprendere quello che leggono. Tali difficoltà possono essere ricondotte a insufficienti capacità intellettive, a mancanza di istruzione, a cause esterne o a deficit sensoriali. Per venire incontro alle oltre 2 milioni di persone che ne sono affette nel nostro paese è nato un progetto integrato, strutturato in tre sezioni, atto a ridurre il ritardo della diagnosi (nel caso di bambini in età pre-scolare), mentre nel caso dei ragazzi o adulti sarà effettuata una valutazione a distanza, con  successivo corso di recupero ed esame finale.

Il Progetto

L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Telecom Italia e dai ministeri della Salute e dell’Istruzione, in collaborazione con l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e l’Istituto superiore di sanità. Il primo progetto integrato comprende lo screening telematico gratuito e personalizzato, una piattaforma e-learning per i docenti e una «smartapp» per ridurre il ritardo della diagnosi.

Le attività legate a Smart@pp mirano a creare una piattaforma di prescreening dei disturbi della comunicazione e del neuro sviluppo in tutti i bambini in età compresa trai i 6 ed i 36 mesi. L’Istituto Superiore di Sanità, insieme al CNR-ISASI, giocherà un ruolo di rilievo in questo progetto che permetterà di attivare una macchina virtuosa di invio rapido ed efficace ai centri diagnostici specializzati di tutti i casi reputati a rischio dalle prime analisi. Anche Dislessia on line, ovvero un test di screening on line che verrà realizzato con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, avrà l’obiettivo di ridurre drasticamente il numero delle diagnosi tardive, cercando di guadagnare più tempo possibile nel riscontrare il disturbo, fondamentale per un pieno recupero di chi ne soffre. Infine c’è Dislessia Amica, la piattaforma che prenderà vita grazie al contributo dell’Associazione Italiana Dislessia che aiuterà i docenti e tutto il personale scolastico a garantire una didattica inclusiva a supporto di alunni con DSA/BES, indirizzando poi le famiglie sulle scuole certificate “Dislessia Amica”. Secondo gli ultimi dati disponibili, il disturbo colpisce circa 350 mila studenti (pari al 4,5% della popolazione scolastica) non ancora tutti diagnosticati.

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